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Il Blog di Lella Canepa

MARMELLATA DI LIMONI



Il problema di quando faccio la marmellata è riuscire a metterla nei vasetti prima di mangiarla tutta, un po' perché non ne faccio più grandi quantità ma preferisco variare, e un po' perché .. perché ... perché ... è così

Per quella di limoni ho una vera passione, mi piace l'acidulo che rimane, il profumo, tutto.

Per farla uso i limoni grandi dell'albero di mia sorella, quelli con lo strato di albedo spesso, meno aspri di quelli con la buccia sottile.

Limoni che volendo si mangiano quasi come un'arancia, da preferire in tutte quelle ricette dove c'è esplicitamente limone a fette o a pezzi e non il succo.



Lavo e spazzolo bene i limoni e li asciugo.

Taglio la quantità di limoni che desidero, a fettine di circa 2-3 mm. ( io con l'affettatrice, o con la mandolina), li metto in una pentola coperti d'acqua, e li lascio così per 24 ore.

Passato il tempo, scolo via l'acqua, peso e metto sul fuoco con uguale peso di zucchero e poca acqua, quel tanto da non bruciare, un bicchiere circa.

A fuoco moderato, lo zucchero si scioglie e a un certo punto sembrerà che ci sia troppa acqua, niente paura le fette di limone la riassorbiranno

È possibile, se piace, e io l'ho già fatto, procedere senza tenere i limoni a bagno, specie con questi limoni, si deve mettere in conto che l'amarognolo che rimane deve piacere.





Quando le fette di limone sono tenere, o continuo la cottura così, e lascio le fette intere a spappolarsi un poco, o metto nel mixer e frullo fino ad avere la consistenza che mi aggrada, a me piace si sentano i pezzetti.

Rimetto sul fuoco e lascio cuocere con un bollore basso fino a quando sembrerà consumata in gran parte.

La marmellata di limoni ha la caratteristica di sembrare sempre liquida per poi solidificarsi tantissimo raffreddando.

Questo porta molte persone a farla bollire a lungo ottenendo così niente di più di zucchero caramellato, con solo un vago ricordo del profumo, colore e sapore del limone.

Le marmellate, tutte, devono bollire il meno possibile, la lunga bollitura non serve affatto per concentrare, quello che importa è il contenuto di pectina e l'ambiente acido.

La quantità di zucchero è per conservare, non è aumentando la dose che la marmellata diventa più soda.

Una buona marmellata deve mantenere il più possibile colore, sapore e profumo del frutto, una marmellata di limoni di colore improbabile non la assaggio nemmeno.

Ripeto qui come ho già scritto non chiamare marmellata quello che si fa con meno di 600gr. di zucchero a chilo di frutta.

Questo è il minimo legale stabilito per le confetture e marmellate da vendere e che garantisce una durabilità nel tempo.

Qualsiasi altra cosa si chiama composta o come si vuole e necessita di pastorizzazione del vasetto.

Inoltre è marmellata solo quella di agrumi, pare.

Se si vuole sapere l'origine della parola marmellata e perché solo di agrumi è chiamata così a questo post>>>Pour Marie Malade, anche se l'etimologia è controversa, ma a me piacciono le storie



Non serve tantissimo tempo, per questi limoni, che hanno dato sei vasetti di marmellata forse avrà cotto mezz'ora o poco più, ormai so che anche se non sembra, in realtà appena fredda diventa solida.

La prima volta che la feci, innervosita, spensi e stavo per buttarla, la lasciai nella pentola senza invasettare, tornata dopo alcune ore la trovai che non riuscivo a toglierla dalla pentola.

Così come per il gusto che da caldo è molto più aspro che quando raffredda.

Come marmellata è adatta adesso con il suo gusto acidulo nelle giornate calde, per accompagnare i formaggi.

Non la uso sulle crostate perché preferisco la crema al limone nella crostata, una crema senza latte, la ricetta Crostata al limone qui >>>

Non concepisco una casa dove non sia un limone, posso rimanere senza qualsiasi altra cosa ma mai senza limoni, impossibile durante la giornata non trovare occasione in cui serva.

Alcuni di questi usi e strausi di casa mia sono qui a questo link>>>



Altre marmellate qui >>>Estate ti conservo

Altre conserve nella categoria Conservare, Conservare, Conservare qui>>>


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Lella

 

Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.


Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.


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