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Il Blog di Lella Canepa

VIN BRULE' DELLE FESTE e i suoi BISCOTTINI

Freddo, neve, dicembre, Natale.

Tempo di regali, di visite di amici e parenti, per riscaldare cuori e membra stupiamoli con un'originale tazza di Vin Brulè dorato accompagnato da particolari biscottini.

La ricetta del è quella che faccio da anni ed è modificabile a piacere con l'aggiunta di spezie che più piacciono, servono:

Per 4 persone:

mezzo litro di vino rosso a piacere

100 gr. di zucchero, meglio di canna

4 chiodi di garofano

un stecca di cannella

la buccia di metà arancia bio senza parte bianca

la buccia di metà limone ugualmente senza albedo

Questa è una base, già molto buona così, si possono aggiungere anice stellato, che fa tanto Natale, una grattatina di noce moscata, bacche di ginepro o quel che si vuole.


Di facile esecuzione, basta mettere tutto in un pentolino sul fuoco, mescolando ogni tanto con il cucchiaio di legno per pochi minuti fino a portare quasi a bollore, senza far bollire, fino a che non si scioglie lo zucchero.

A questo punto andrebbe fiammeggiata la superficie per eliminare l'alcool, pare che l'origine del nome derivi proprio da vino bruciato.

È un'operazione che non faccio sempre, lo ammetto, nel caso basta un bastoncino lungo di legno, acceso, avvicinato al bordo interno della pentola per lasciar bruciare l'alcool in superficie.

Dopo tutto ciò per renderlo originale basta servirlo in una bella mela rossa svuotata all'occorrenza, con uno scavino, zuccherata in superficie e per aggiungere un tocco natalizio decorata con oro alimentare.

Non si deve aver timore di mangiare l'oro, è commestibile ed è reperibile in fogli, scaglie, spray o in polvere.

Molto usato in civiltà più ricche di noi, nell'antico Egitto si faceva il pane farcito con l'oro, in Giappone si è sempre servito il sakè con l'oro, ma è nel medioevo che se ne comincia a fare un uso persino spropositato, tanto da costringere Galeazzo Visconti a limitare l'uso a due sole portate dorate durante i pranzi.

Il termine "indorare la pillola" deriva proprio dall'uso di mescolare oro a medicinali per farli accettare meglio, quindi...

Non pensate poi che sia inavvicinabile come prezzo, è ancora caro ma non così tanto e dura tantissimo. Per quel che mi riguarda sono andata avanti almeno una decina d'anni con la mini confezione che comperai a Milano.

Ci sono poi tutti i coloranti alimentari per pasta di zucchero che ne contengono quella minima quantità e sono davvero accessibili.

Per far rimanere ferma la mela occorre tagliare dalla base, lasciandola appoggiata sul picciolo sotto e con lo scavino svuotarla lasciando un consistente contorno di polpa.

Premere il bordo della mela in una ciotola con zucchero e se si vuole, decorare con l'oro.

Versare il Vin Brulè caldo e servire con biscottini alle mele e noci, o una fetta di Strudel (qui>>>la ricetta perfetta)

Per i biscotti della foto ho pronta la ricetta un po' particolare che si abbina benissimo, essendo quelli alle mele e noci banali, quelli speziati si scontrano con il gusto del vino già speziato di suo e quindi mi sono inventata questi.

Occorre:

50gr di farina di grano saraceno

50 gr. di farina di segale

100 gr. di farina 0

100 gr. di zucchero muscovado

50 gr. di cereali bio misti tipo muesli con avena e semi di girasole, zucca, amaranto...

80 gr. di burro morbido

e al posto delle uova

50gr. di farina di ceci

una decina di noci spezzettate



Impasto con cura con l'aiuto di mezzo bicchiere di latte

Stendo con il mattarello fra due fogli di carta forno, non proprio sottile e taglio a rettangolo


Inforno a 180-200 gradi anche ventilato e lascio cuocere per 15- 20 minuti .

A me hanno creato dipendenza.

Essendo inventati lì per lì si possono fare tutte le modifiche e le prove che vengono in mente, è possibile sostituire il burro con l'olio, non mettere le noci, mettere noci e pezzetti di mela, sostituire la farina di ceci con un uovo, aggiungere un pizzico di lievito da dolci, chissà ... chi lo sa ...






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Lella

 

Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.


Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.


Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>


 


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