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Il Blog di Lella Canepa

SAMARE



Nel mezzo un olmo immenso, ombroso, stende i rami e le braccia annose: dicono che questa sia la casa dove stanno di solito i vani Sogni, appesi, sotto ciascuna foglia. Eneide VI, 282-249


Era il tempo delle Samare...

Sono pochi anni che le ho ritrovate per caso, passando in un sentiero, dopo che negli anni '50 un fungo trasportato da insetti ha decimato tutti gli Olmi europei.

Le Samare sono i frutti dell'albero di Olmo, i primi frutti, credo, dell'anno.

Quando le ho viste non credevo ai miei occhi, in quanto ne avevo una memoria lontanissima, e non le avevo mai più trovate, ma non ho avuto dubbi.

Questo particolare frutto, che in due sottili membrane leggere avvolge il seme, è commestibile, buono, con un gusto fresco che ricorda la nocciola.

Buoni in insalata, mescolati ad altre erbe, o aggiunti a zuppe e minestre, o anche come decorazione nei piatti.

Sono più gustose prima che si intraveda il seme rossiccio all'interno.

Basta raccogliere e pulire velocemente senza tenerle troppo immerse nell'acqua.




L'Olmo è un altro albero magico di cui si è persa memoria, quella memoria che faceva sì che anche un bambino sapesse distinguere un albero da un altro, ora non più.

Ignoro se vengano insegnati a scuola, ma certamente in casa è difficile.

Spesso la magia era la spiegazione alle proprietà curative e anche l'olmo ne ha, ma chi se ne ricorda?

Forse solo gli erboristi oggi affidano all'olmo la cura della pelle, dell'acne, di alcune dermatosi.



All'Olmo era affidato il mondo dei sogni, il potere di rimettere in ordine ciò che era in confusione, spesso sotto un olmo i giudici decidevano le sentenze.

Albero caro vicino alle case, a lui si affidava la speranza di una prole numerosa, bambini che poi si suggeriva fossero messi a dormire fra rami e foglie di Olmo che li avrebbero fatti crescere con ossa forti e robuste.

Non c'era vigneto dove l'Olmo non fosse maritato alla vite, sostituito ora da pali di cemento...

Spesso piantato vicino alle chiese, il più vecchio d'Italia, che ha resistito alla grafiosi, è l'Olmo di Casa Mordini, di circa 500 anni, inserito negli alberi monumentali, protetto da almeno 4 leggi, 2 nazionali e 2 regionali. Anche se la circonferenza di 682cm non è data da un solo fusto ma da più alberi della stessa ceppaia.



Con la disconoscenza degli alberi se ne va un altro sapere antico come l'uomo, quando ogni albero aveva una funzione all'interno della comunità.

Finiti i tempi dove alla nascita di un figlio si piantava un albero.

Due anni fa, senza grandi motivi apparenti, forse per fare luce su un sentiero, sono stati tagli gli enormi tigli che il nonno di mio marito aveva piantato alla nascita delle figlie, ho provato un dolore sordo.

Loro non ci sono più da tanto, ma i tigli erano lì, forti e diritti a ricordarle... sì, ma da chi? forse solo da me.

Chi li ha tagliati non lo sapeva e forse non sapeva nemmeno fossero tigli.


Solo con me stesso

Gli alberi si piegano ad accarezzarmi.

La loro ombra abbraccia il mio cuore.

Candy Polgar






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Lella

 

Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.


Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.


Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>


 


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