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- 12 marzo 2021 | 13:4016030 Castiglione Chiavarese GE, Italia
- 1 maggio 2019 | 08:0018017 Costarainera IM, Italia
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Post sul blog (377)
- IL PREZZEMOLO
Mescola per benino aglio , salvia, e pepe fino, prezzemolo , e buon vino. Se il miscuglio non si falsa, forman sempre buona salsa Scuola Medica Salernitana Dappertutto come il prezzemolo... Qui, sul mio blog non ne avevo ancora sentito la necessità. In queste feste appena trascorse ne ho usato talmente tanto per fare tutti i Cappon Magro che ho pensato valesse la pena parlarne o meglio scriverne. Se c'è un'erba davvero conosciuta e usata in tutto il mondo questa è il prezzemolo, tanto che non è nemmeno certo da dove provenga, probabilmente dalle aree mediterranee dove è conosciuto e usato dall'antichità. particolare del gambo del prezzemolo Botanicamente della famiglia delle Apiacee, la stessa della Cicuta e tante altre con qualche tossicità, molto somiglianti fra loro, per questo se ne sconsiglia la raccolta nei prati, essendo fra l'altro non così facile trovarlo spontaneo selvatico, al massimo il seme dall'orto si sposta e va a nascere vicino. Per riconoscerlo, nella mia maniera empirica, dovrebbe essere sufficiente l'odore e lo stelo che non è rotondo perfetto ma con una insenatura, mentre in altre è liscio. Occorre ricordare che un riconoscimento di questo tipo non è sufficiente, deve essere l'insieme di più fattori a garantirne con certezza l'identificazione. L'insenatura presente nello stelo del prezzemolo per esempio tende a sparire se il gambo è grande, anche se con un minimo di sensibilità si riconosce negli altri più piccoli, così come la cicuta in certe parti può trarre in inganno, sempre se non si ha un minimo di esperienza e sensibilità. Proprio per la facile confusione spesso veniva coltivato in vaso, perché più controllabile la possibilità di mescolarsi nel terreno aperto a altre piante, il vaso tenuto vicino a casa per l'uso frequente che se ne fa. Della cicuta sono velenosissimi i frutti immaturi, ma anche una modica quantità di foglie può essere mortale, specie se mangiata cruda o in infuso. Purtroppo la tossicità resiste e l'intossicazione può avvenire anche se ci si ciba della carne di un animale che ne ha mangiato. I sintomi di un eventuale avvelenamento si manifestano dopo pochi minuti, meno di mezz'ora, con manifestazioni evidenti, gastrointestinali, tachicardia, tremito, bocca secca. Gli animali non la mangiano normalmente, la riconoscono e la ignorano, gli unici a esserne immuni sono gli uccelli. C'è chi pensa sia raro trovare la cicuta nei nostri prati invece è un'erba comunissima, anche per l'abbandono dei contadini che contribuivano a tenerla a bada e ci sono più varietà tutte velenose. Ma anche il prezzemolo non è completamente innocuo. prezzemolo riccio Prezzemolo ne esistono come sempre, diverse varietà. Interessante quello riccio per le decorazioni dei piatti. A me piace quello che si è sempre seminato qui in campagna con le foglie più piccole e più aromatico, mentre quello che si trova in vendita spesso è quello con le foglie grandi che sa di poco. Di solito il secondo anno va in semenza, e così è possibile riconoscere il fiore, simile alle altre Ombrellifere e raccogliere il seme per una nuova semina. Fiore di prezzemolo - foto di Actaplantarum Ricco di proprietà medicinali, per il tratto urinario, digestivo, interessante per il contenuto importante di vitamine A e C, molto più di frutti come arance e albicocche, usarlo come medicinale casalingo diventa pericoloso per il contenuto di apiolo, sostanza presente specie nell'olio essenziale, ma anche in una tisana. L'apiolo influenza le contrazioni della parete uterina, stimolando le mestruazioni, gli usi infatti, nella medicina popolare, erano indirizzati a provocare l'aborto, facendosi un tè di prezzemolo ma questo metteva a serio rischio anche la vita della donna che provava. Questa non è una mera credenza popolare è un'informazione con basi scientifiche. Personalmente mi fu sconsigliato l'uso del prezzemolo in gravidanza, dal mio ginecologo, dato delle piccole contrazioni che avevo già di mio. Sì usavano anche i cataplasmi di prezzemolo per la mastite del seno e per far andare via il latte. Si dice che la dose tossica mortale per l'uomo sia di 200gr. che è una quantità enorme, in quanto il prezzemolo è leggerissimo, mentre ridotto in decotto è più facile usarne tanto senza accorgersene. Ed è questo che mi chiedono spesso quando parlo di erbe, ma allora quando si mangia tanta salsa verde? È davvero difficile arrivare a mangiare due etti di prezzemolo mangiando salsa verde... magari si mangiano due etti di salsa verde ma non è l'unico ingrediente. Non è poi cosi piacevole da mangiare una simile quantità, chi mai si è fatto un'insalata di prezzemolo? Non credo che nemmeno una tisana di prezzemolo sia la cosa più buona da assaggiare e qui ci potrebbe salvare l'istinto (finché ce lo avremo) e le nostre papille gustative deputate a riconoscere i vari tipi di amaro, raggiunta una soglia ci dovrebbe disgustare. e quindi non così facile berlo. Un altro uso tradizionale al limite della farmacopea casalinga, era quello di provocare l'evacuazione dei neonati con problemi di stipsi, sollecitando con uno stelo di prezzemolo appena unto d'olio la cavità anale, e anche questo l'ho visto fare personalmente. Adesso si sconsiglia un uso simile, perché è innanzitutto antigienico, e una stimolazione manuale potrebbe dare una "cattiva abitudine" all'intestino del lattante. Dell'uso del prezzemolo in cucina non mi perdo a dire, va bene con tutto, pesce, carne, verdura, sughi, ecc. Si usano prevalentemente le foglioline, o almeno così mi è stato insegnato, ora invece si tende a servirsi anche dei gambi, non so, ma non ci sono abituata, così come uso poco le foglie del sedano. Nella mia cucina il trionfo del prezzemolo è la salsa verde. Quella per il Cappon magro o il mio magrissimo è a questo link >>> . Leggermente diversa potrebbe essere quella che accompagna un bollito, il classico bagnet verd, lasciato un poco più grossolano e con meno ingredienti. La base vuole prezzemolo, aglio, acciughe, mollica bagnata nell'aceto, olio di oliva, da quando fu descritta da un cuoco di corte Savoia a metà dell'800. Le aggiunte successive, tuorlo d'uovo sodo, capperi, olive e in Liguria pinoli, sono a piacere, ognuno ha la salsa verde sua. Se un volta si usava la mezzaluna è anche questa una salsa che ancora prima era fatta al mortaio, oggi quella per il cappon magro mi piace fine e la faccio con il mixer e non mi si è mai scurita nemmeno dopo una settimana in frigorifero. Per la conservazione, anche qui con un minimo di attenzione si può tenere la pianta tutto l'inverno, in frigorifero fasciato nella pellicola dura un bel po', se invece mi capita di averne tanto lo congelo, ma non è che mi soddisfa molto e ancora meno secco o sott'olio. Lo uso se ce l'ho fresco. foto dal web Come tutte le piante con proprietà il prezzemolo entra nel mondo mitologico e della magia. Gli antichi Greci e Romani si facevano corone di prezzemolo convinti che mettesse in relazione i vivi con il mondo dei morti. Fin dal 1500, se non prima, Prezzemolina è la protagonista di molte fiabe, riproposte anche con altri nomi e da molti autori famosi. La storia è sempre più o meno la stessa, una madre golosa di questa pianta deve cedere la neonata a streghe che non potendo godere della vita si appropriano della sua, ma Prezzemolina vincerà e tornerà dal regno dei morti. Le attinenze con Raperonzolo e Cenerentola sono fin troppo evidenti. Così come, la pianta, una volta nata, tagliata anche più volte, rivegeta velocemente, come se davvero "tornasse". Nel quotidiano dei contadini il prezzemolo non va mai trapiantato, sarebbe di grave malaugurio. Va seminato, possibilmente nel giorno del Venerdì Santo, in maniera leggera, non interrato, semplicemente mescolato a sabbia, perché deve sentire il suono delle campane e sta molto tempo a nascere, anche 40 giorni, perché, si dice, deve tornare dal diavolo almeno tre volte. Queste credenze dovrebbero dare l'idea della considerazione che avevano del prezzemolo una volta. Imparare ad usarlo ma non ad abusarne e per questo non c'era niente di meglio che raccontare affascinanti storie perché rimanessero nell'immaginario popolare e si trasferissero nella vita quotidiana. Se qualcuno spesso sorride quando racconto queste cose, occorre ricordare che era il mezzo più semplice per insegnare la pericolosità di certi usi e consumi, quando anche la scienza non era così conosciuta e forse nemmeno ancora nemmeno scientificamente si sapeva il perché o il percome. Non si usa più raccontare certe cose, io però incontro sempre più spesso persone che non riconoscono il prezzemolo dal sedano, dalla cicuta, dalla carota e nozioni scientifiche non ne hanno lo stesso. Oggi che abbiamo il sapere a portata di mano non ci interessa saperlo e non ci interessano nemmeno le favole. "Il prezzemolo non serve riconoscerlo, va bene quello surgelato", e questa non è battuta mia, ma di una ragazza che così mi rispose tempo fa ad un incontro, non posso nemmeno sperare che lo riconosca perché le cresce dentro le orecchie, come si diceva una volta ai bambini perché si ricordassero di lavarle per bene, oggi ci laviamo tutti, forse anche troppo. Condividi il post! e poi torna, troverai esperienze affascinanti . Se vuoi puoi iscriverti alla news letter cliccando qui>> per non perderti nessun articolo. Lella Lella Canepa, creatrice di " Donne da Ieri a Oggi " una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di " Erbando " un ricercato evento che produce sempre il " tutto esaurito " da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi. Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna. Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>
- LUISA SPAGNOLI 😘 il suo bacio e il mio bacio
La capacità di immaginare quello che ancora non c'è , questo fa la differenza. Luisa Spagnoli Questo blog nasce dal mio sito (qui>>>) che prende origine dalla mia voglia di raccontare delle donne, ma ancora di più delle capacità delle donne, della fatica fisica nella gestione quotidiana della vita, della loro inventiva nel risolvere i problemi, di come la tecnologica, spesso inventata da loro stesse, negli ultimi cento anni, glieli abbia potuti risolvere permettendo così un recupero di tempo che ha consentito loro di accorgersi di esistere. Così mi hanno sempre affascinato le storie di quelle che più di altre si sono distinte, ma che sono rimaste, spesso e solo in quanto donne, nell'oblio, perchè se tutti sappiamo di Agnelli e Olivetti, Ford, e Edison, pochi sanno chi sono le donne che hanno contribuito a cambiare la storia e la società, in tutti i campi. Fra queste credo che Luisa Spagnoli sia una delle figure più intraprendenti, con una storia eccezionale che sa davvero di favola, ma è tutto vero. Fino a qualche anno fa pochi la conoscevano, poi due anni fa la Rai ha messo in onda una fiction su di lei, abbastanza fedele, portandola nelle case di tutti. Nasce nella seconda metà dell'800, in una famiglia povera, ma sogna davanti alla vetrina di una drogheria a Perugia di imparare a fare dolci. Con il marito Annibale Spagnoli riesce a rilevare la drogheria e impara a fare i confetti. Ma vuole di più, capisce di aver bisogno di aiuto e riesce a coinvolgere in società con lei Buitoni, già imprenditore della pasta, e da lì la sua ascesa non si ferma più. Sbaragliando la concorrenza (maschile, che sorride alla possibilità di una donna di guidare una qualunque impresa) inventa uno dopo l'altro, nella piccola azienda all'inizio con soli 15 dipendenti, che chiama Perugina, , prodotti dolciari nuovi che ancora oggi noi gustiamo. Dal cioccolato alla banana, alla caramella Rossana, al cioccolato Luisa e via via con un'inventiva senza fine. È lei che inventa "la scatola" di cioccolatini assortiti, reinventa la sorpresa dentro l'uovo di pasqua e tanto altro. Fino al giorno che scopre che le nocciole rotte avanzate dalle lavorazioni vengono buttate via. Prende questa granella di nocciole e la mescola a cioccolato gianduia, forma una pallina e sulla sommità mette una nocciola intera e per la somiglianza con un pugno chiuso chiama il cioccolatino "Cazzotto". Era il 1922 e quando Luisa presenta la novità a Giovanni Buitoni, il giovane figlio del suo socio, questi, innamorato di lei, decide che il nome più appropriato è Bacio. Inizia un corteggiamento fra i due fatto di bigliettini con frasi d'amore, che viaggiano da un ufficio all'altro nascosti nell'incarto dei cioccolatini che si scambiano per essere assaggiati. L'amore è come la tosse, se ne accorge Seneca, direttore artistico dell'azienda che pensa subito alla trovata pubblicitaria di fasciare il bacio con bigliettini con frasi d'amore e lega l'immagine di questi a una riproduzione che ricorda il famoso quadro di Hayez. È nato il Bacio Perugina. Da intuizione a intuizione è lei che fa venire a lavorare le mogli degli uomini che devono andare in guerra, che crea per loro un ambiente lavorativo confortevole con asili, zone per l'allattamento e il tempo dedicato ai figli viene retribuito come se stessero lavorando. Allestisce anche una scuola del buon governo, dove c’era una signorina che insegnava alle dipendenti come prendersi cura della casa e dei bambini. Suo marito si ritira dall'azienda, lei siede finalmente nel consiglio d'amministrazione. Vive la sua storia d'amore con Giovanni, più giovane di lei di 14 anni con discrezione e riservatezza, e lui le starà accanto fino alla fine. Dato che un'azienda, tre figli maschi, una relazione, un cioccolatino dietro l'altro non le bastano, quando suo figlio Mario entra a lavorare nella Perugina, lei decide di darsi all'allevamento di conigli d'angora. Inventa un sistema non cruento, per avere la lana solo pettinandoli, mette in piedi una fabbrica di abbigliamento economico per chi non poteva permettersi il cachemire. Per questo sogna una città, la "Città dell'angora", dove chi lavora al progetto dei conigli diventerà una comunità autosufficiente, dove ci sarà per tutti una parte assistenziale e una ricreativa. Le operaie avranno a disposizione perfino una piscina. Non vedrà realizzato appieno il suo sogno, un tumore alla gola se la porterà via a soli 58 anni. Il figlio Mario porterà a compimento i piani della madre. Nasce la rete commerciale " Luisa Spagnoli " per l'abbigliamento, con negozi in tutto il mondo, dove ancora oggi lavorano nipoti e pronipoti. Oggi la Perugina è stata venduta, ma a Perugia la nipote di Luisa che porta il suo nome, si è rimessa a fare cioccolatini, con le stesse ricette, cambiano solo i nomi, ceduti alla Nestlé. Il famoso Bacio, per esempio, ora si chiama Nonna Luisa. Se per un giorno volete sentirvi Luisa Spagnoli fate come me, per San Valentino provate a fare i Baci come più piacciono a voi. A me per esempio non piace il cioccolato al latte e il gianduia che c'è dentro ai baci originali, così ho preso 40gr di zucchero e ho passato al tritatutto con 50 gr. di nocciole (ma potete fare anche mandorle se vi piacciono di più) finissime, messo in una ciotola e mescolato insieme a 20gr di cacao amaro (o cioccolato al latte fuso, o cioccolato bianco o gianduia) 50gr di nocciole (mandorle) pelate e tritate grossolanamente a coltello, un pezzetto di burro e 50ml di latte freddo. Ripongo in congelatore per mezz'ora, dopo formo delle palline della grandezza di una noce e sulla sommità metto una nocciola. Un'altra mezz'ora in congelatore e poi sciolgo del cioccolato fondente dove con l'aiuto di due forchette immergo i cioccolatini appena tirati fuori dal freezer. Con un po' di pratica verranno somigliantissimi ma soprattutto al gusto che più piace. Un bigliettino con la frase d'amore preferita, incarto e voilà ... devo solo regalare il mio bacio... ☺️ «Luisa Spagnoli era una donna eccezionale nella mente e nel cuore» Giovanni Buitoni Condividi il post! e poi torna, troverai esperienze interessanti . Se vuoi, puoi iscriverti alla news letter cliccando qui>> per non perderti nessun articolo. Lella Lella Canepa, creatrice di " Donne da Ieri a Oggi " una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di " Erbando " un ricercato evento che produce sempre il " tutto esaurito " da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi. Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna. Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>
- ERBANDO 2025 PASSEGGIANDO E RICONOSCENDO
MARZO 2025 E siamo ad un'altra primavera! Purtroppo senza aver visto nemmeno una giornata di vero inverno, tanto che le erbe si sarebbero potute raccogliere senza interruzione. Per scelta non faccio incontri in inverno e se posso non raccolgo. Le giornate sono corte e fredde e viene presto buio e le piante sono confuse dalle temperature strane. Siamo a Febbraio e il calendario degli incontri per le passeggiate è d'obbligo. Ricordo che gli eventi pubblici sono sempre postati sul mio profilo fb, sulla pagina dell'Associazione e sul blog con un ragionevole anticipo, visto le condizioni del tempo che determinano la presenza o meno di erbe e non permettono di decidere mesi prima. Purtroppo non tutti riescono a prenotare o essere presenti quando decido io il giorno o il posto, quindi: DISPONGO DI UN CERTO NUMERO DI DATE INFRASETTIMANALI PER EVENTI PRIVATI PER GRUPPI DI ALMENO 10 PERSONE È NECESSARIO : UN TERRENO MESSO A DISPOSIZIONE DAL PROPRIETARIO UN POMERIGGIO O UNA MATTINATA circa DUE ORE, DUE ORE E MEZZA, massimo TRE UN MINIMO DI DIECI PERSONE DURANTE L'INCONTRO NON SI RACCOGLIE MA SI RICONOSCE A ogni partecipante viene dato un taccuino dove fare le proprie annotazioni e compilare un erbario personale da portarsi a casa con le erbe che si incontrano o in alternativa i sette manuali cartacei È richiesto un contributo minimo a persona di 15 euro all'Associazione Erbando Trovate dieci amici o amiche e sarò felice di essere dei vostri e passare qualche ora insieme nella natura a parlare di erbe selvatiche commestibili. È possibile anche un incontro personalizzato anche con meno persone, con un contributo da concordare Mi potete contattare solo via Wsapp al 348 69 30 662 per accordarci SABATO 1 MARZO Si inizia quest'anno con l'appuntamento abituale a Bargone, all' Hostaria Tranquillo a Bargone. Al mattino, ore 10, nei pressi del ristorante, una breve passeggiata per il riconoscimento delle erbe classiche del Prebuggiun con Lella Canepa. Sarà facile capire come guardandoci intorno, anche in un marciapiede, un'aiuola, un poggio, ancor prima di arrivare nei prati, è possibile riconoscere le erbe più comuni che spesso ignoriamo essere commestibili. A ogni partecipante sarà dato un taccuino per formare un erbario personale da portare a casa con le proprie annotazioni o in alternativa i sette manuali cartacei. Alle 12,30 -13 Pranzo all' Hostaria Tranquillo con menù a base di erbe a km0 Dopo aver gustato i pansoti di Monica, al pomeriggio, per chi vuole rimanere, show cooking del maestro Giulio Cassinelli per imparare la pasta matta perfetta e dimostrazione con cottura di focaccia al formaggio tipo Recco La pasta matta ligure è usata per la focaccia al formaggio, ma anche per le torte di verdura, la pasqualina, le focacette fritte e tanto altro I partecipanti impasteranno con il maestro e si porteranno a casa un panetto di pasta matta, poi con Lella Canepa prepareranno una torta di prebuggiun da portare via È possibile partecipare all'intera giornata o alla mattina con pranzo o al pomeriggio con pranzo Inizio ore 10 Passeggiata del mattino più pranzo: € 40 Pranzo più corso del pomeriggio: €40 Passeggiata + pranzo + corso, l'intera giornata: € 70 Menù: Baciocca della Val di Vara Torta di erbe Pansoti fatti a mano con prebuggiun e ricotta conditi con burro e salvia Coppa arrosto alle erbe aromatiche e patate al forno Dolce Prenotarsi al 3421601908 All'atto della prenotazione sarà fornito l'Iban dell'Associazione per un versamento anticipato di 10 euro sulla quota a conferma della partecipazione. SABATO 8 MARZO Partecipazione di Lella Canepa all'evento promosso dalla ProLoco a Villa Vicini a Zoagli, presentazione delle erbe del prebuggiun e conversazione sulla conoscenza arcaica tutta femminile delle erbe. Ancora da definire i particolari che saranno pubblicati a breve. DOMENICA 9 MARZO La magia del Travo, l'antico mulino e i prati intorno sono la cornice perfetta per un'esperienza unica. L’antico Mulino, datato 1690, nei pressi del torrente Travo, sotto l'abitato di Carro, è stato scrupolosamente restaurato da Silvia e Maurizio e riportato a funzionare ad acqua così come una volta. Sarà l’occasione per una passeggiata nei dintorni, con Lella Canepa per riconoscere le erbe presenti del territorio, con particolare attenzione a quelle commestibili specie del Prebuggiun. Ogni partecipante potrà comporre un erbario da portarsi a casa, con il taccuino fornito dall’Associazione. Al ritorno una degustazione dei prodotti dell’ Azienda Agricola Silvia Bonfiglio a base di miele, marmellate, castagnaccio, tutti prodotti locali, con l’opportunità di visitare e vedere in funzione il mulino ascoltandone la storia. L'evento è aperto a un massimo di 20 persone, prenotarsi in tempo al 3486930662 solo wsapp o chiamare al 347 3108995 Contributo Passeggiata riconoscimento erbe + visita e degustazione 25€ Alla prenotazione sarà fornito l'Iban per un anticipo a conferma della prenotazione SABATO 15 MARZO Partecipazione di Lella Canepa al convegno "DALLA LIGURIA AL MONDO promosso dal MEI Museo Dell'Emigrazione Italiana di Genova DOMENICA 16 MARZO Immancabile il tradizionale appuntamento per una passeggiata di riconoscimento erbe a Castiglione Chiavarese, in località Fiume, nei terreni messi a disposizione dalle amiche dei B&B Fiume e Tre Ponti. Un pomeriggio, dalle ore 15, dedicato all'identificazione di tutto quello che si incontra, in primis, le erbe del Prebuggiun. Novità di quest'anno la partecipazione straordinaria di Italo Franceschini , Commissario del Corpo Forestale in congedo, che illustrerà le modalità per una raccolta opportuna, senza danneggiare la natura, le proprietà delle erbe e dei loro usi nella piccola farmacopea casalinga, parlerà inoltre dei Sentieri a Levante, l'associazione di cui è presidente, che svolge una importante e preziosa opera di tutela ambientale con la pulizia dei sentieri, luoghi dove le erbe del Prebuggiun crescono spontanee. A ognuno dei partecipanti sarà consegnato un taccuino dove potrà a piacere annotare quello che vuole, (nome caratteristiche ecc. di ogni erba) insieme ad una fogliolina raccolta che costituirà poi un piccolo erbario da portarsi a casa, con un contributo di 15 euro a persona all'Associazione. I posti disponibili per questo evento sono massimo 20, per questo motivo all'atto della prenotazione sarà fornito il codice IBAN dell'Associazione per un versamento anticipato di 10 euro della quota Prenotarsi al 348 693 0662 SOLO CON MESSAGGIO VIA WSAPP Come tutti gli anni è possibile pernottare nei due B&B prenotando in tempo. B&b FIUME 0185 408000 B&B TRE PONTI 338 992 9095 SABATO 22 MARZO Si torna anche quest'anno alla Madonna dell'Olivo, il piccolo santuario nel comune di Brugnato. Appuntamento al Santuario alle ore 14 per una passeggiata nei prati circostanti. La modalità è la stessa, dopo una breve introduzione sulle piante che si potranno trovare, ognuno potrà costruire un piccolo erbario con il taccuino fornito dall'Associazione da portare a casa. L'evento ancora da definire nei particolari Per informazioni e prenotazioni Angela 335 304 496 DOMENICA 23 MARZO Un altro posto magico delle erbe sono i prati dell'Az.Agr. Schiappacasse Simona e anche qui torniamo a ritrovare la magia delle erbe. La formula è la stessa degli altri anni un giro nei prati, la costruzione dell'erbario per chi vuole farlo, e per chiudere il pomeriggio una breve dimostrazione di pulitura e cottura del prebuggiun, veloce produzione casalinga di simil prescinseua da gustare subito insieme all'aperitivo con i prodotti dell'Azienda Agricola. Passeggiata con taccuino fornito dall'Associazione e Aperitivo € 30 Per prenotazioni e informazioni Simona 347 420 3054 Condividi il post! e poi torna, troverai esperienze affascinanti . Se vuoi puoi iscriverti alla news letter cliccando qui>> per non perderti nessun articolo. Lella Lella Canepa, creatrice di " Donne da Ieri a Oggi " una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di " Erbando " un ricercato evento che produce sempre il " tutto esaurito " da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi. Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna. Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>
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