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- Erbando
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Eventi (5)
- 12 marzo 2021 | 13:4016030 Castiglione Chiavarese GE, Italia
- 1 maggio 2019 | 08:0018017 Costarainera IM, Italia
- 25 giugno 2017 | 08:0016043 Chiavari GE, Italia
Post sul blog (364)
- MUSCOLI A ZIMINO
Rientro dai tre giorni di Mytiliade a Lerici, la manifestazione tutta dedicata a muscoli e ostriche coltivate proprio nel tratto di mare qui davanti, quel tratto di mare nel Golfo della Spezia, compreso tra il parco delle Cinque Terre e il parco del Magra, nel bellissimo mare di Lerici, nel mare di Portovenere nella baia della splendida Isola Palmaria. Proprio per questo evento Vittorio Castellani mi ha chiesto se era possibile combinare "le nostre cozze" con le erbe del Prebuggiun. Istintivamente ho pensato ad uno zimino. Della cottura A Zimino ho già parlato a lungo qui>>> In breve si tratta di una zuppa povera a base di bietole e ceci o seppie o meno frequentemente totani. Probabilmente se nessuno e questo non lo so, ci ha mai pensato credo sia perché il dolciastro delle bietole non si sposa perfettamente con il sapore dei muscoli. È bastato sostituire le bietole con le erbe del Prebuggiun, anche se non tutte, qualche foglia di ortica, qualcuna di borragine, qualche cicoria o tarassaco, una piantaggine e sì pure una bietolina, perché l'amarognolo delle erbette si sposi benissimo con la sapidità delicata dei muscoli. Per primo ho fatto aprire i muscoli in una padella. Semplicemente con il coperchio, bastano due minuti. Metto da parte l'acqua che producono dopo averla filtrata. In un fondo appassito di carota sedano cipolla aglio in olio evo, metto a stufare le erbe tagliate a striscioline. Nel frattempo avevo messo bagno in acqua tiepida, qualche foglia di fungo porcino secco, una volta ammollati li aggiungo alle erbe con una manciata di pinoli. Aggiungo i funghi tritati grossolanamente, appena insaporito il tutto metto l'acqua dei muscoli e tenendo il fuoco basso, se serve anche un poco quella dei funghi, sempre filtrata. Lascio cuocere con l'attenzione che non asciughi troppo, fino a cottura delle erbe. Qualche minuto prima metto i muscoli sgusciati e qualcuno con mezzo guscio. Aspetto che si amalgami il tutto e servo con una galletta di quelle nostre, da marinaio. La ricetta per farsele qui>>> Mi è piaciuto tantissimo e invito a provare A Lerici ho finalmente assaggiato le ostriche di qui, devo dire le migliori mai mangiate. È stato come morsicare il mare. Condividi il post! e poi torna, troverai esperienze affascinanti . Se vuoi puoi iscriverti alla news letter cliccando qui>> per non perderti nessun articolo. Lella Lella Canepa, creatrice di " Donne da Ieri a Oggi " una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di " Erbando " un ricercato evento che produce sempre il " tutto esaurito " da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi. Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna. Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>
- IL RAPERONZOLO -🌱🌱🌱
Presto presto che altrimenti non le troviamo più... le radici di Raperonzolo ! Una delle erbe più buone che conosco, la radice dolce e la sua foglia fanno parte della composizione del Mio Prebuggiun (qui>>>) quello che vado mostrando agli incontri dell' Associazione Erbando (qui>>>) Il Raperonzolo o raponzolo ( Campanula rapunculus L .) è un poco più difficile da riconoscere delle altre mostrate fino ad ora. Difficile per le caratteristiche della rosetta basale che ama stare nascosta fra le altre erbe del prato, e facilmente confondibile. Le foglie sono ovali, lisce, oblunghe di un bel verde, quasi lucide. Bisogna armarsi di pazienza e provare ogni volta che si pensa di averlo trovato ad estrarre la piantina, scavando intorno con la punta del coltello, per scoprire se sotto c'è la radice, bianca, carnosa, questa sì differente dalle radici di altre piante e riconoscibile, come una piccola rapa, dalla quale prende appunto il nome. A volte la radice è piccola, anche biforcata, ma sempre con il suo colore bianco quasi trasparente. È dall'autunno che si deve cogliere fino a inizio primavera, cioè quando la radice si ingrossa e prima che escano i fiori che assorbiranno tutti i nutrienti, lasciando la radice dura e legnosa. Ed è proprio grazie ai fiori che si può effettuare il riconoscimento sicuro, sono ovunque nelle campagne, in grandi quantità, visibilissimi, graziosi con i loro steli di campanelle azzurro-lilla. Non resta che ricordarsi dove si sono visti durante l'estate per tornare a raccogliere più tardi la rosetta basale con la radice, che spunta dopo le prime piogge d'autunno. In quanto ai metodi per cucinarlo, radice e foglia, si può spaziare dal cotto al crudo. Ottimo nelle misticanze in insalata, e qui si possono usare anche solo i fiori azzurri durante l'estate, ottimo bollito, solo o insieme alle altre. Nel Prebuggiun è la nota dolce che non deve mancare per bilanciare l'amaro di altre. È una radice ricca di inulina, come il topinambur e la cicoria e questo basterebbe per farne una pianta preziosa. Dovendo, nota dolente, raccoglierne anche la radice, conviene, oltre ad una raccolta oculate, seminarli quando e dove è possibile. I semi si trovano facilmente, se non nel garden più vicino, su internet. Il magico momento del ritrovamento. Per il Raperonzolo, non ci si accontenta di una leggenda, ma si arriva addirittura alla fiaba. Chi non conosce Raperonzolo e la sua prigionia nella torre? Talmente buoni i raperonzoli in insalata che sua mamma, incinta di lei, si nutriva solo di quelli e avendone gran voglia, ne fece fare incetta dal marito persino nel giardino della maga. Questa, sorpresolo sul fatto, volle in cambio delle piante raccolte, la bambina appena nata, e le diede il nome di Raperonzolo, tenendola poi confinata in una torre altissima irraggiungibile, perché diventata una incantevole giovane dai lunghi capelli di oro filato. Sarò stato l'effetto dei raperonzoli mangiati dalla madre? Chi può dirlo? Di certo è che sono proprio questi, quelli che vi invito a trovare. "Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli." Condividi il post! e poi torna, troverai esperienze interessanti . Se vuoi, puoi iscriverti alla news letter cliccando qui>> per non perderti nessun articolo. Lella Lella Canepa, creatrice di " Donne da Ieri a Oggi " una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di " Erbando " un ricercato evento che produce sempre il " tutto esaurito " da subito, anch'esso tradotto in un Manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi. Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna. Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>> Tutti gli usi alimurgici o farmaceutici indicati sono a mero scopo informativo, frutto di esperienza personale, declino ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
- FOCACCINE DI PATATE
focaccine appena sfornate girate alla rovescia per raffreddare Non compero più pane, un po' per l'impossibilità di trovarlo mangiabile, un po' perché ne devo mangiare il meno possibile, così quando ho invitati lo faccio e sempre diverso. L'altro giorno, mi è tornato in mente il grande uso delle patate che si faceva una volta sia nel pane che nella pasta, per consumare il meno possibile la farina di grano, più pregiata e tenuta da parte per venderla. I nostri vecchi mettevano una patata a testa a bollire con la pasta del mezzogiorno, sia che si condisse con l'olio, con il sugo o con il pesto e così facevano con una parte di patate bollite nel pane. L'altro giorno per un aperitivo estivo con amici, invece di fare la pagnotta, ho pensato alle focaccine con le patate, che sono tipiche di alcune valli della Liguria, più nel Ponente, e sono come sempre con mille e più ricette. Tanta farina quante patate, più farina e meno patate, più patate che farina, con le cipolle, con la verdura, al forno, in padella, fritte... c'è da perdersi in mezzo. Come sempre ho provato un po' a modo mio e visto il risultato salvo metodo e ricetta. Ho preparato un lievitino con una bustina di lievito di birra secco Pane Angeli Pizza Bella Alta, che non avevo ancora provato 100 ml di acqua 100 gr. di farina manitoba un cucchiaino di zucchero coperto e messo a lievitare, è talmente caldo che l'ho messo fuori al sole Non c'è voluto moltissimo, nel frattempo ho bollito 3 patate medie con la buccia, circa 300gr.. Le ho schiacciate con lo schiacciapatate (ricordo che non serve sbucciarle, perché la buccia rimane ed è a questo l'uso giusto dello schiacciapatate), ho unito sale, altri 300 gr. di farina, che può essere manitoba o anche altra, e il lievitino. Messo sul tavolo ho impastato fino ad avere un panetto morbido e liscio e messo di nuovo a lievitare coperto. Non è passato più di un'ora, in inverno i tempi saranno sicuramente più lunghi, ho preso la pasta semplicemente un pezzo per volta, con le mani unte di olio, e sistemato in formine antiaderenti del diametro di circa 10cm che avevo comperato anni fa, penso vadano bene anche quelle per le crostatine. Messe di nuovo a lievitare coperte, il tempo che si scaldi il forno a 250°. Ho preparato un emulsione di olio acqua e sale grosso e una volta lievitate, con le dita unte ho creato le fossette e ho spennellato abbondantemente con l'emulsione e infornato fino a doratura. Servirà meno di mezz'ora. Avevano un solo difetto: erano poche. Un'ospite si è intascato di nascosto l'ultima, incurante di ungersi. Le rifarò, e pur mantenendo il lievitino con la manitoba, proverò con la farina integrale e forse anche con altre farine. Condividi il post! e poi torna, troverai esperienze affascinanti . Se vuoi puoi iscriverti alla news letter cliccando qui>> per non perderti nessun articolo. Lella Lella Canepa, creatrice di " Donne da Ieri a Oggi " una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di " Erbando " un ricercato evento che produce sempre il " tutto esaurito " da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi. Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna. Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>
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- Erbando | Velva | Eventi | Lella Canepa
Mappa >> Programma >> Informazioni >> Lella Canepa Riconosciuta esperta in materia, eredita le sue competenze dai suoi avi, attraverso esperienze dirette pluriennali, libri, manoscritti. Santuario di Velva 4° MINI EXPO ALTA VAL PETRONIO 1° tappa "A TUTTO BIO" ALVI TRAIL LIGURIA da Portovenere al Santuario di Velva Castiglione Chiavarese, 10 Giugno 10:00 - 18:00 Programma dell'evento Erbando © Esposizione erbe da Prebuggiun. Illustrazione sul come riconoscerle, raccoglierle, prepararle e cucinarle all'interno della 4° MINI EXPO Alta Val Petronio in occasione dell'arrivo della prima tappa ALVI TRAIL LIGURIA . Mappa Programma Vuoi avere maggiori informazioni sull'evento? Inserisci i tuoi dati qui a fianco e un tuo messaggio. Ti contatteremo nel più breve tempo possibile. Chiedi informazioni! Successo! Messaggio ricevuto. Informazioni
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Convento dell'Annunziata Baia del Silenzio, Sestri Levante 16 Maggio 2009 Donne da Ieri a Oggi Sala Rocca Lavagna, dal 28 Maggio al 4 Giugno 2009 Donne da Ieri a Oggi Castello dei Fieschi Varese Ligure, dal 5 Agosto al 2 Settembre 2007 Donne da Ieri a Oggi Valletti tutte le domeniche di Agosto 2007 Donne da Ieri a Oggi
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Post sul forum (7)
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