L'ERBA DI SANTA BIBIANA
- Come a Santa Bibiana quaranta giorni e una settimana -
Oggi 2 dicembre Santa Bibiana, protettrice dei malati di epilessia e delle malattie legate al cervello, un breve post su un' erba molto comune dimenticata a lei dedicata.
La Santa, il cui nome oggi è più usato in Viviana, è una delle tante martiri che subì le persecuzioni romane tra il 361 e il 363, e di questo resta traccia in alcuni scritti.
Erano anni quelli dove ancora si tentava di restaurare gli antichi culti pagani al posto della ormai dilagante religione cristiana.
Bibiana apparteneva ad una famiglia cristiana dai tempi di Costantino e con tutta la sua famiglia patì il martirio. La leggenda narra che nel suo caso, sopravvissuta alla morte di padre, madre e sorella si cercò di traviarla con intrighi e intrallazzi amorosi di bassa lega, al suo rifiuto e professando la sua fede e l'intento di rimanere vergine fu
legata ad una colonna e percossa con i piombi, dopo quattro giorni di indicibili sofferenze, morì e il suo corpo esposto allo spregio dei cani randagi che però non lo toccarono. A lei fu dedicata una basilica, dove è conservato il suo corpo e la colonna dove è stata legata per il martirio.
Fin dal V secolo si commemora il 2 dicembre e in questo giorno è indicato, per tradizione il tempo che farà nei 50 giorni successivi.
E l'erba? Pare che lì dove sorge la chiesa a lei dedicata, l'Esquilino, e luogo del martirio, si recassero coloro che cercavano erbe per riti e guarigioni e che lì crescesse diffusamente l' Eupatorium cannabinum L., a quei tempi ritenuta la più potente tra le erbe per i suoi effetti su diverse patologie e così fu chiamata Erba di Santa Bibiana con riferimento al luogo dove veniva raccolta.
Erbe che cresce alta e rigogliosa in umidi acquitrini, ai bordi dei fiumi, il nome popolare di Canapa acquatica le è dato a proposito, i suoi fiori solitamente rosa antico sono leggermente profumati.
Il nome botanico Eupatorium dal Re Eupatore Mitridate, colui che pare per primo scoprì le sue proprietà e cannabinum per la somiglianza delle foglie con la canapa.
Veniva usata contro l'influenza e i dolori alle ossa, e per supposte capacità cicatrizzanti dopo aver osservato che i cervi feriti se ne servivano allo scopo.
La scienza ha poi confermato queste doti riscontrando principi attivi altamente curativi in tal senso, e anche in altri campi davvero particolari, purtroppo anche un alto contenuto di alcaloidi tossici davvero pericolosi, che ne sconsigliano l'uso casalingo.
Come spesso succede abbiamo perso la conoscenza per poter consumare questa pianta. Probabilmente è stato un bene e ora il suo uso è affidato alle mani di esperti erboristi che ne controllano il quanto e il come usarla.
Questo non impedisce di farne una buona pianta mellifera, mentre gli animali da pascolo ne stanno quasi sempre lontani.
Nei tempi antichi erano ricavate dal suo fusto filamenti che venivano intrecciati per fare spaghi resistenti, così pare che le corde che legavano Gesù durante la Passione fossero di Eupatoria.
Usata nei grandi giardini al bordo di laghi e ruscelli, nei colori di varietà diverse, dal rosa al rosso al bianco, nel linguaggio dei fiori significa "sollievo" e si regala per ringraziare del sollievo ricevuto.
Tutte queste notizie le ho ovviamente lette qui e là negli anni, non c'ero ai tempi di Santa Bibiana, così come mi è stato accuratamente consigliato di non farne un uso terapeutico casalingo, e me ne sono ben guardata dal provare e così spero facciate voi, ma orami è noto quanto mi piacciono le leggende, le tradizioni e quant'altro è legato al mondo antico vegetale e condividerle con chi è così gentile da leggere.
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Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
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