ZUPPA FUNGHI, ZUCCA E CASTAGNE
Questa è la mia cena preferita quando torno dal bosco tardi, con poche cose raccolte, qualche galletto, qualche trombetta da morto, se c'è un piccolo porcino, le prime castagne cadute.
È sicuramente così buona perché passa talmente poco dal bosco al mio stomaco che tutti i sapori sono intatti, saziante e per me a costo zero.
Sui funghi non mi dilungo ne ho già parlato qui>>> e qui>>> anche per riconoscere quelli che raccolgo e mangio.
Dunque oggi sono uscita tra un'allerta meteo e l'altra, uno squarcio tra le nuvole ha fatto spazio a un raggio di sole caldissimo, di corsa sono scesa nel bosco e ho trovato qualche galletto e due trombette da morto e un bel porcino, che conserverò per fare con dei taglierini verdi.
Per prima cosa metto a cuocere in acqua fredda una decina di belle castagne sbucciate dalla buccia marrone.
Scelgo per questa zuppa i galletti e le trombette per il sapore più deciso.
Tolto il fondo del gambo e lavo.
Piccola parentesi, vanno dimenticate le dicerie sul non lavare i funghi, è necessario passarli velocemente sotto l'acqua, nel caso dei galletti sotto la doccetta perché, sempre molto velocemente, l'acqua passi tra le lamelle sotto e si porti via la terra e eventuali animaletti.
Pochi per volta tra le mani e poi messi in un colapasta.
Su di un tagliere, quelli che si vedono in foto servono per due porzioni, taglio grossolanamente.
Nella pentola di terra, sul fuoco, poco olio e uno spicchio di aglio.
Sono della scuola che non leva l'anima all'aglio a meno che non sia talmente vecchio e il germe già verde e spuntato, ma anche lì... dipende.
Anche l'aglio intero non fa parte delle mie abitudini e men che meno lo tolgo a un certo punto, ricordare che l'allicina, la responsabile dell'odore pungente ma anche delle immense proprietà dell'aglio si libera solo quando è tagliato o pestato e nell'olio dà il suo massimo e probabilmente è in maggior quantità nel germe.
E tra l'altro togliere il germe non lo rende più digeribile, solo meno pungente, se non si digerisce non si digerisce a prescindere.
Torno alla zuppa.
Nell'olio caldo metto i funghi tagliuzzati e li faccio passare, aggiungo una manciata di zucca tagliata a quadretti, meglio se una zucca pastosa, tipo Delica.
Do qualche giro con il cucchiaio, faccio insaporire qualche secondo e copro con acqua calda e finisco con un cucchiaio del mio dado vegetale qui>>>
Aggiungo una bella patata bianca sempre a tocchetti ( si può anche non mettere)
Lascio cuocere per 15-20 minuti con il coperchio a fuoco basso, dopo passo o schiaccio solo una parte della zuppa, magari anche solo con due giri con il minipimer per renderla più cremosa, ma non completamente tutto.
Nel frattempo le castagne saranno quasi cotte, le sbuccio della pellicina e le aggiungo negli ultimi minuti, aggiusto di sale ed è pronta per essere servita, se si vuole con crostini di pane o anche no se è abbastanza cremosa.
Per come fare i crostini qui>>>
Per decorare e perché dà sapore, un rametto di timo.
C'è voluto sicuramente di più a scrivere questo articolo che a fare la zuppa... a mangiarla poi... e come diceva mia madre: - A m'è arriva fin-na inte ongæ di pê -
E domani taglierini verdi all'ortica con il porcino di cui sopra.
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Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>
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