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Il Blog di Lella Canepa

DEI CUSCINI PROFUMATI E FATATI Herbal Sleep Pillows


Or che i sogni e le speranze

si fan veri come fiori, sulla Luna e sulla Terra

fate largo ai sognatori!

Gianni Rodari

In questi giorni particolari dell'anno, tra l'altro così vicini al mio compleanno, lasciatemi sognare ancora un po'.

Proprio perché gli anni inclementi passano, rimanere bambina nel mondo delle fate e della magia per qualche giorno all'anno aiuta, poi ci ci si sveglia e nel caso i sogni si realizzano.

Un'altra cosa che si può fare con le erbe raccolte in queste notti del solstizio, sono i Cuscini Fatati.

Potrei chiamarli solo Cuscini Profumati, ma nella tradizione le erbe sotto il cuscino avevano davvero scopi predittivi e taumaturgici, quindi perché non fatati?

L'uso di accompagnare il sonno e non solo, di fanciulli, neonati, e ragazze da marito con erbe è antico come le stesse erbe e simile in tutte le latitudini.

Ovunque anche qui, in Liguria, ad ogni bimbo appena nato venivano confezionati da mani esperte sacchettini e piccolissimi cuscinetti, contro malocchio, malattie e avversità chiamati "u breve", "u brevetìn" "u brevettu" ripieni di erbe secche, fra le quali sicuramente la Ruta e la Lavanda, e altro, che veniva sistemato nella culla ma anche indossato appeso tra i vestitini.

L' usanza antica, venne ripresa anche dalla religione cattolica, tanto che questi "talismani" venivano confezionati da suore, con l'aggiunta di immaginette sacre.

Se volete approfondire l'argomento, consiglio la lettura del bellissimo libro "Domanda al Vento che Passa", dell'amico Paolo Giardelli antropologo di campo, studioso delle tradizioni e delle società rurali, che ha raccolto negli anni tutte le testimonianze possibili su vita e costumi di una volta e trasportate in molte pubblicazioni.

Qui un estratto:

Per proteggere i più piccoli da disgrazie e malattie che potevano essere “gettate” su di loro si usava porre nei vestiti dei più piccoli un sacchettino, di preferenza di colore rosso, all’interno del quale erano posti da tre a cinque grani di sale e, se possibile, qualche foglia di ulivo benedetto la Domenica delle Palme.

Il ricorso ai brevi, messi nelle fasce, cuciti nel lato interno delle maglie o appuntati con uno spillo al vestito, era molto diffuso in passato, quando non vi era l’assistenza sanitaria attuale e la mortalità infantile mieteva molte vittime: -“Gli mettevano “u brevetìn, un sacchettino al collo, che dentro c’era un cristetto, una madonnina, del lumìn Cristu del venerdì santo, perché dicevano che gli davano il malocchio. Il brevetìn era a forma di cuore, lo ricamavano con ago e filo, con un cordino per tenerlo al collo dei bambini.

Dentro ci mettevano quelle cose benedette”-...

Fino a poco tempo fa, ma probabilmente l’uso non è ancora del tutto tramontato, non erano soltanto i guaritori tradizionali a confezionarli, su ordinazione dei genitori che li avrebbero fatti benedire al momento del battesimo, ma lo stesso clero: il breve infatti richiama i brevia, citati nei trattati di demonologia, che erano (sono) preparati da sacerdoti e suore: “Le suore davano dei cuoricini, poi facevano dei sacchettini che si mettevano al collo del bambino. Il prete ci metteva un sacchettino al collo, perché dicevano che proteggeva dal malocchio. Ci metteva una crocetta di palma benedetta della Domenica delle Palme, un po’ di sale e altre cose”...


- bellissimi brevettin, ritrovati di recente da un'amica in casa della nonna -

 

Cito questa antica credenza, pressoché sparita, solo per chi la ricorda o per chi non la conosceva e il posto giusto per parlarne mi pareva proprio questo dove racconto del mio cuscino profumato che mi confeziono ogni anno, che conforta le mie notti, senza per questo cadere in fatue superstizioni.

Ne avevo già parlato qui >>> L'origano gioia dei monti dove accennavo ai cuscini curativi di erbe, di Origano appunto per la cervicale, o il così detto Cuscino di Venere riempito di Achillea, Salvia e Sale grosso per i dolori mestruali.

Nei vari articoli dedicati alle singole erbe ho spesso citato la tale o tal' altra erba messa sotto il cuscino per vari motivi e allora perché non raccoglierne un po' in questi mattine dense di rugiade speciali e forse finalmente un po' di aria calda, da fare poi velocemente seccare, per confezionarci il nostro cuscino personale, dove chiudere i nostri desideri e chissà favorire un sonno sereno?

In fin dei conti cosa serve oltre alle erbe, raccolte magari durante una passeggiata la mattina presto, ricche della benefica rugiada?

Solo un rettangolo di stoffa, cotone o lino, seta, fibre naturali, ovviamente, piegato e cucito sui due lati.

Si può cucire facilmente anche a mano.

Può anche essere un regalo per una persona cara, un vero "pensiero".

Il leggero fruscio delle erbe e il delicato profumo accompagneranno i nostri sonni e sogni.

Si raccolgono le erbe, anche più di una, diverse a secondo delle necessità, mescolate insieme, perché le proprietà si rafforzino.

Cliccando sul nome della pianta porta direttamente al post dedicato ad ogni singola erba

Lavanda per diradare l'ansia

Rosmarino per un buon sonno rinvigorente anche delle capacità cognitive

Alloro per un sonno ricco di sogni nel futuro

Artemisia se proprio si vuole sapere tutto tutto

Pioppo e Tiglio per un sonno tranquillo

Achillea per sognare l' amato

Cedracca per assorbire mali, dolori articolari, o anche solo farli sopportare meglio

Iperico contro brutti sogni

Timo per disinfettare

Luppolo per calmare sognare sognare sognare

Elicriso per trovar marito

Sambuco per dormire insieme alle fate

Felce sempre per favorire un sonno libero da tutti i mali, fosse pure un mal di denti

e poi perché no la salvifica Salvia, petali di Rosa, e quanto di altro vi sembri meglio.

Il cuscino più conciliante il sonno è sicuramente quello riempito con i coni di Luppolo

Molte di queste hanno realmente proprietà rilassanti e probabilmente contribuiscono veramente a un sonno sereno.

Una volta ben secche si sminuzzano con le mani o fra un telo premendo con un matterello di legno, senza usare marchingegni elettrici o meccanici che scaldando le erbe ne altererebbero le proprietà.

Senza ridurre in polvere, eliminando gli steli più grandi che darebbero fastidio.


Per la misura, da mettere sotto la testa, a letto preferisco una soluzione bassa da poggiare sopra o sotto il cuscino a secondo di quanto desidero godere del profumo.

Ognuno può fare come meglio crede, tenendo presente anche la quantità di erbe che si posseggono.

Riempito, si cuce sul lato rimasto aperto, e se si vuole si può fermare le erbe con qualche punto da parte a parte.

Non va lavato, ma lasciato eventualmente ogni tanto al sole per eliminare l'umidità residua delle erbe e quella che può assorbire durante la notte dal nostro corpo.

Tenuto con accortezza dura anche più un anno.

Se non si riesce a raccogliere tante erbe o se sembra essere troppo profumato, si possono mescolare le erbe scelte in minore quantità con pula di grano, o di grano saraceno o ad avercela paglia di riso, il famoso Crine di una volta.

Dimenticavo di parlare del Crine, usatissimo una volta per confezionare cuscini e materassi da appoggiare sotto al materasso di lana.

A me bambina, amantissima dei cavalli, mi faceva specie tagliassero le criniere degli adorati animali per farne cuscini, fino a che un vecchio materassaio passato per casa, mi confortò spiegandomi che per crine in questo caso si intendeva Crine vegetale, solitamente paglia di riso, ma anche fibre di Palma, più specificatamente la Palma di San Pietro, comune nella macchia mediterranea, o anche alcune erbacee marine dette Crine marino.




Crine vegetale in questo caso paglia di riso recuperata in un campo da un'amica


Io stessa ho dormito fino a che non mi sono sposata su un materasso di lana appoggiato sopra ad uno di crine e la scelta di un vegetale per il materasso e di uno di provenienza animale, non era a caso.

Lo stesso materassaio mi spiegò come era necessaria sia la lana che assorbiva umori e sudori del corpo durante la notte sia il vegetale dove questa li trasferiva, e quest'ultimo li tratteneva, altrimenti avrebbero finito per tornare fra le ossa di chi si riposava la notte dopo, raccomandandomi di non buttare i miei materassi di crine vegetale perché ritenuto un materiale pressoché eterno.

Una spiegazione semplicistica, che però ritrovai anni dopo in una descrizione più scientifica, constatando come per l'ennesima volta i nostri vecchi fossero saggi, sostituendo nel caso la paglia con gli "scartocci di granoturco" le foglie delle pannocchie di mais, più deteriorabili, attaccabili da animaletti, e presto abbandonati al primo bagliore di progresso.

Ora si torna, con le dovute precauzioni, ai materiali vegetali, il lattice stesso, quello vero lo è, e si trovano materassi in fibra di cocco, crine e altro, consigliati per le proprietà isolanti e di traspirazione.

Ah l'estate! Una volta cominciava quando mettevi il materasso di crine sopra a quello di lana, per godere di un fresco naturale.




Kapok lavato e recuperato e mescolato alle erbe per fare i cuscini


Un'altra fibra vegetale dimenticata è il Kapok, morbidissima e leggerissima, la fibra più leggera al mondo che si ottiene dai semi di Ceiba pentranda, un albero dei paesi più caldi.

Una volta si facevano le imbottite, le coperte spesse e trapuntate che si usavano prima dei piumini e che costavano meno.




Tranquilli, se il riferimento alla magia può non essere nelle corde di tutti, gli Herbal Sleep Pillows vanno tantissimo di moda e si trovano da comperare su internet a prezzi molto interessanti, tanto da convincerci a farceli da sole, come si trovano facilissimamente per esempio quelli di Lavanda sui mercatini, questi a prezzi più modesti.

Buon lavoro e ... sogni d'oro... anzi no ... verdi sogni dorati tranquilli e profumati.


Che strana macchina è l’uomo.

Gli metti dentro lettere dell’alfabeto, formule matematiche, leggi, e doveri

ed escono favole, risate e sogni. Fabrizio Caramagna




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Lella

 

Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.


Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.


Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>


 


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