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Il Blog di Lella Canepa

RUTA


- la Ruta ogni mmale stuta -
- la Ruta ogni mmale stuta -

La ruta spegne ogni male... sarà, come spesso capita nel mondo delle piante, più è tossica e più cura.

E la Ruta tossica lo è davvero tanto, il suo uso può avere conseguente letali e anche nel maneggiarla occorre attenzione perché le sostanze, responsabili pure dell'odore sgradevole, contenute nelle vescichette delle sue foglie, possono provocare arrossamenti e gonfiori.

Inutile continuare a parlare di chi la mette nella grappa, l'ho visto fare diverse volte e forse sarà vero che non è mai morto nessuno nel berla, ma grazie no, preferisco altri metodi per digerire.

Così come in casa mia non si è MAI usata nella cottura della selvaggina e sì che ero circondata da cacciatori e ne ho cotto e visto cuocere, e sono convinta che veniva usata per insaporire quella lasciata frollare forse troppo e per nasconderne il sapore forte e ci sarebbe da dire su cosa era peggio se mangiare quella carne o usare la ruta, ma come ripeto spesso una volta la fame era fame e ognuno poi aveva le proprie abitudini e i propri gusti, e difficilmente senza un approfondito esame tossicologico si poteva arrivare a pensare a un intossicazione dall'uso continuo della ruta.

I danni a reni e fegato sono evidenti, è più abortiva del prezzemolo ma davvero rischioso usarla a questo scopo, una delle figlie dell'imperatore Tito, Giulia Titi, morì in seguito a aborto forzato con la Ruta.

Perché i romani la mettevano ovunque, bontà loro, ma avevano talmente tanti motivi per morire che quello della ruta era forse trascurabile, l'età media non superava i 30 anni...



fiore di Ruta
fiore di Ruta

Preferisco attenermi a un altro uso antico, quello di repellente per qualsiasi tipo di parassita, sopratutto nel mio giardino sta lì per tenere lontani vipere e topi che non ne sopportano l'odore.

Come tutte le erbe con importanti proprietà era ed è considerata magica, si credeva impedisse la germinazione dei semi e la religione se ne impossessò per gli esorcismi per i suoi fiori che ricordano una croce e quando il prete passava a benedire non mancava di benedire la pianta di ruta in giardino, altrimenti se non benedetta non si poteva tenere.

Questa benedizione obbligatoria perché anche le streghe si racconta ne facessero largo uso e certamente ancora oggi va nell' Acqua di San Giovanni>>> e nei Brevettin o nei cuscini>>>, soprattutto per difendere dalla paura, per dare il coraggio di affrontare situazioni angosciose.



Come spesso ripeto la mia conoscenza limitata di botanica non mi permette di identificare la specie esatta della mia pianta di Ruta, che ho rubato in un poggio in riviera e trasferito in un vaso e lì sopravvive da anni.

Sono una decina in Italia le specie di Ruta, tutte con proprietà simili e la mia quasi certamente non è la più comune, cioè la Ruta graveolens della quale metto sotto foto del sito Actaplantarum per un confronto.

Di certo è una Ruta, di certo per me l'odore è sgradevole, di certo non la uso in cucina o cerco di curarmi.


foto di Actaplantarum cliccare per vedere altre foto
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Lella

Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.


Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.


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