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Il Blog di Lella Canepa

AVVINTA COME L'EDERA ...

Lasciate quell’edera! Ha i capi fioriti.

Fiorisce, fedele, d’ottobre, e vi vengono l’api per l’ultimo miele.

Che resti sospesa ai due bracci di sasso muffito!

Oh! non nuoce! Lasciate che ancora l’abbracci la vecchia mia croce!

Giovanni Pascoli

Ad albero vecchio e a muro cadente, non manca mai edera

Mi è sempre piaciuta l'edera, forse perché sempreverde, forse per il suo modo di vivere avvinghiata, forse per la romantica aria ottocentesca, la ritengo molto decorativa, quando preparavo addobbi floreali l'edera c'era sempre ad aiutarmi e gratuitamente.

E vorrei riabilitarla un po' con questo post, per tutti quelli che la demonizzano, come spesso si sente in giro, mi spiaceva sentirne parlane male e così mi sono informata.

Vederla nei boschi abbarbicata su alberi morenti, ricoprire ruderi, le ha dato la nomea di soffocante, gli si imputa la morte di tutte le piante alle quali si attacca, la distruzione di ogni cascina.

Ma non è così, i botanici si offendono se si sparla dell'Edera, i costruttori smentiscono, i biologi ne esaltano la funzione ecologica, gli erboristi le proprietà medicamentose.

L'Edera helix, il nome significa proprio "io aderisco", ha la capacità di emettere radici avventizie dal fusto che contrariamente a quanto si crede non hanno funzioni parassite, ma solo di assorbire l'umidità attaccandosi alla pianta che la ospita. Insomma non si nutre della linfa dell'albero e nemmeno lo stringe in un abbraccio mortale come molti credono.

E il suo ruolo ecologico è proprio quello di preferire piante già malate dove attorcigliarsi, è chiamata il “lupo degli alberi”, ma solo perché con il suo peso, contribuisce a far cadere gli esemplari meno resistenti o malati.

Accelera così il processo di maturazione e di rinnovo naturale del bosco.


Un'altra funzione importante è data dai suoi fiori, fra i più importanti per le api che ne bottinano goduriose il polline, per produrre una quantità di miele impressionante, fino a 500 kg per ettaro di edera. Fiori importantissimi visto che ci sono quando altri scarseggiano, in settembre, ottobre.



Successivamente le bacche, tossiche per l'uomo, forniranno cibo a diverse specie di uccelli quando davvero non c'è altro in giro da mangiare.

La struttura è di rifugio per nidi e altri animali.

Le foglie sono utili a caprioli, daini, quando in inverno con la neve c'è poco verde da brucare

Ma non solo, sono di nutrimento anche alle larve delle farfalle, una, proprio la falena dell'Edera, la Callimorpha quadripunctaria, e l'altra la Celastrina argiolus, comunissime, che abbiamo visto tutti, ma che togliendo l'Edera non avrebbero le foglie sulle quali amano depositare le uova affinché le larve nascendo trovino subito da mangiare.


foto dal web

Prima di descrivere le grandi proprietà dell'edera legate alla farmacopea erboristica trascrivo la notizia di studi della Nasa letti recentemente, secondo i quali l'edera sarebbe in grado di assorbire fino al 90% del benzene e altri componenti nocivi dell'inquinamento atmosferico, pare sarebbe utile tenerne persino una pianta in casa.

È specie officinale ma tossica.

Il decotto è sempre servito a risciacquare i capelli rendendoli lucidi, specie quelli scuri, così come aggiunto all'acqua del bagno serve a tonificare e ridurre la cellulite, e ancora di più, con pazienza, i cataplasmi di foglie, rotte prima di farle bollire.

Nell'acqua del pediluvio una manciata di foglie stropicciate danno un effetto rilassante.

Ha proprietà anche per uso interno, ma vista la tossicità della pianta è meglio lasciare a chi compete, i vecchi guaritori facevano bere vino macerato in un bicchiere ricavato da un tronco nodoso di edera, che trasferiva al vino le sue virtù per calmare gli accessi di pertosse.

È pianta tintoria, colori delicati, sia le foglie che le bacche, anche per l'eco-print.

In ultimo, ma forse no, c'è ancora qualcosa, per il contenuto di saponine, il decotto è da sempre usato, con la soda, per fare il sapone, ma anche semplicemente qualche foglia frantumata chiusa in un calzino e buttata in lavatrice lava e profuma.

Si usano i tralci morbidi per intrecciare cesti e ghirlande.


Come dicevo all'inizio per il suo portamento avvinghiante è simbolo di passione, amore eterno:

Son qui tra le tue braccia ancor Avvinta come l'edera Son qui respiro il tuo respiro Son l'edera legata al tuo cuor cantava scandalizzando Nilla Pizzi nel 1958, non vinse, arrivò seconda, ma davanti aveva un prorompente Domenico Modugno con Nel Blu dipinto di Blu.

Nella mitologia è pianta dedicata a Bacco, ne adorna la fronte con una ghirlanda, e un tralcio ne avvolge il bicchiere, ancor oggi le insegne delle osterie sono ornate di edera, si pensava che foglie di edera riuscissero a separare l'acqua contenuta nel vino, ma in realtà la spiegazione scientifica è che l'edera assorbe i pigmenti del vino.

Le baccanti e non solo loro, anche i Druidi, masticavano le foglie per provocarsi stati di estasi (pericoloso, non provate) ...

E ancora ci sarebbe da dire, visto che poeti e cantori infilano l'edera ovunque.

Spero di aver convinto chi legge che l'Edera non è, nonostante l'apparenza, così dannosa.

Persino i costruttori edili hanno cambiato opinione. Difficile che la pianta danneggi edifici di recente costruzione, le sue radici hanno strada facile fra le malte di un tempo e il peso può fare crollare costruzioni vecchie e indebolite, ma non attacca il moderno cemento.


edera che non attacca al cemento

Per quanto mi riguarda proprio davanti ai miei occhi tutti i giorni c'è un vecchio rudere, anzi immagino che ci sia, sotto ad una spessa coperta sempreverde, probabilmente è ancora in piedi perché lo regge l'edera, dentro un microcosmo di uccelli, e insetti, nidi e altro che mi tengono compagnia tra ronzii e cinguettii.


Se proprio non piace attorno a qualcosa, si può tenere in vaso, ce ne sono infinite varietà da giardino; due parole ancora sull'edera amata da mamma: l'Elegantissima, a foglia piccola variegata, con crescita più lenta della selvatica ma molto decorativa. Ogni volta che credevo di averla indovinata lei in un attimo la qualificava: - no, questa è Oro di Bogliasco - Ci ho messo anni poi sono arrivata a vedere la differenza, e per chi non lo sapesse abbiamo un'edera in Liguria, diffusa per la decorazioni di molti giardini importanti che con la sua macchia dorata al centro della foglia, che la distingue dalle altre, ha preso il nome dal borgo di Bogliasco, a Genova.


Una curiosità: le foglie dei rami sterili, disposti più in basso all'ombra, hanno forma diversa dai rami fertili che salendo in alto al sole perdono le punte, nella foto foglie della stessa pianta dal basso verso l'alto



Quando nascesti tu nacque un giardino:

di tutte qualità c’erano i fiori,

l’odore si sentiva di lontano

e soprattutto odore di gelsomino.

L’amore è come l’edera

dove s’attacca more

così così il mio core

mi s’è attaccato a te.

Anonimo

(canto popolare toscano dell'Ottocento)





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Lella

 

Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.


Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.


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