PIOPPO
- lellacanepa
- 23 apr
- Tempo di lettura: 4 min
Sembrerebbe da non credere ma io ho ancora grosse difficoltà con gli alberi, un po' perché magari sono chiamati qui con il nome popolare in dialetto, difficilmente traducibile con la specie esatta, un po' perché a parte castagni, faggi, ulivi che formano dei mondi a sé, gli altri si mescolano fra loro in boschi misti, arrivati per caso e non più messi apposta dall'uomo spesso come fedeli custodi delle nostre case, delle nostre piazze e della vita quotidiana.
Sì perché, e lo ripeto per l'ennesima volta, si tende a pensare oggi che tutto sia dovuto alla "natura" dimenticando che l'uomo ha antropizzato quello che gli serviva e che difficilmente in paesi come il nostro esiste una faggeta, una pineta, un castagneto che non sia stato messo a dimora dall'uomo, magari centinaia di anni fa.
Così come un uliveto, il che è più facilmente intuibile.
Quando racconto che gli abeti su al passo del Biscia sono stati trapiantati nell'ottica di un rimboschimento, una decina li ho messi io personalmente, la gente mi guarda come fossi pazza.
Di certo adesso la "natura" tende a riprendersi gli spazi lasciati inutilizzati da noi e ormai chi mette un albero da casa ogni volta che nasce un figlio, o un tiglio nella piazza perché sotto ci si facciano le assemblee, e chi mai sarebbe stato senza un frassino nelle vicinanze per le incredibili proprietà che gli si attribuiscono?
E gli alberi hanno cominciato a far da soli propagandosi dove gli veniva meglio, trasportati dal vento e dagli uccelli e mescolandosi un pioppo, un olmo, due frassini, un abete, un sorbo degli uccellatori...
Così oggi quando ho pensato di parlare del pioppo mi son detta: ma quale sarà quello che conosco io?
So solo che qui genericamente si indicano i pioppi con il nome di Palua e si usa dire quando una persona non è proprio coerente, cambia spesso parere: -Ti è cumme inna feuggia de palua- alludendo alla facilità delle foglie del pioppo di muoversi al minimo sbuffo d'aria, data la loro conformazione, il lungo picciolo appiattito alla base della foglia, specie nel pioppo tremulo.
Pioppo tremulo, pioppo bianco, pioppo nero poco cambia delle proprietà.
Per non sbagliare pubblico sotto le foto delle diverse specie dal sito di Actaplantarum
Pioppo alba - Pioppo bianco - foglie differenti sui rami fioriferi e sui rami sterili

Più facile capire tramite la corteccia
Pioppo nero Pioppo tremulo Pioppo bianco
o per i piumini bianchi che trasportano i semi e coprono di bianco ovunque quando cadono e al contrario di quanto si crede non sono responsabili di allergie perché fatti di cellulosa
Una volta usati per stabilizzare i terreni vicino all'acqua, di veloce accrescimento, al pioppo non piace l'ombrosità dei boschi misti, venivano facilmente venduti per gli usi più disparati aggiungendo al reddito scarso di questi contadini dell'Appennino quelle due lire, oltre alla vendita dei funghi e della farina di castagne.
Coltivati per il legno leggero, che si taglia facilmente in sottili strati, usato per pannelli o compensato, mobili economici, ha la caratteristica di non deformarsi seccando.
Le tavole erano usate da molti pittori, su una tavola di pioppo Leonardo dipinse la Gioconda.

Vicino all'acqua la sua funzione va oltre quella importante di assorbimento di C02 come tutti gli alberi di crescita rapida, è un ottimo rifugio di molte varietà di insetti che saranno a loro volta predati da uccelli, rettile e mammiferi che lo scelgono come propria casa.
Ma l'uomo se lo teneva a portata di mano anche per le sue proprietà medicinali
Una semplice tisana di foglie di pioppo calma dallo stress e dalle ansie, la corteccia antinfiammatoria e analgesica per i dolori articolari, e persino le gemme per le proprietà antibatteriche.
È pur sempre parente del salice e quindi contiene principi attivi simili all'aspirina.
Si può sempre provare a farsi un "enolito" macerando 50gr. di gemme di pioppo in vino bianco o rosso con una buona gradazione alcolica, agitando ogni tanto e filtrando dopo 10 giorni e berne un bicchierino al bisogno.
Attenzione se si è allergici all'aspirina.

Dolce compagno è il pioppo, che conduce
in lunghe file, per la terra bassa
l’argine verde e l’acqua che trapassa
in sé specchiando il giorno e la sua luce.
Non piangete per lui, se l’uomo forte
l’abbatterà per farne legno buono;
il pioppo ha fatto di sua vita un dono
così pieno, da non temer la morte.
Per lui la madia, culla di buon pane,
profumerà tutta la fattoria.
Odor di legno e grano!
Anima mia, respira bene queste cose sane!
Renzo Pezzani
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Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>
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