LA TUSSILAGINE
A fine inverno, senza foglia alcuna, con premura di apparire per primo, esce il fiore della Tussilagine, Tussilago farfara L. .
Non sarà difficile riconoscerlo visto la singolare caratteristica, di apparire all'improvviso con il suo stelo squamoso, ma senza altro cenno di pianta intorno, in terreni argillosi, umidi, ai bordi di fossi, all'ombra.
Mai uno solo, ma in gruppo tanti capolini gialli, simili a margherite, alti anche 20cm.
Il nome non mente sull'uso: Tussi da tosse, e da tempo immemorabile è usato per calmare la tosse e come espettorante.
Ma in questo post non troverete dosi per farvi tisane o altro.
Mi affido, come sempre, a quello che mi hanno insegnato e cioè non è pianta adatta all'uso casalingo.
Studi recenti hanno confermato la presenza di alcaloidi pericolosi per il fegato, ed è anche una pianta con caratteristiche che possono provocare allergie.
Assolutamente sconsigliata alle donne incinte e ai bambini, in alcuni paesi è proibita.
So di persone che addirittura la mangiano, fanno i fiori fritti, qualcuno ritiene che il calore distrugga questi componenti, ma non è proprio così, io dico sempre: perché rischiare?
Resto fedele, per la tosse al mio Sciroppo di Piantaggine (qui>>>) meno problematico.
Sciroppo di lenzuola e la tosse s'invola
Invito a fare ricerche dove sarà sconsigliato qualsiasi uso casalingo, e in effetti lo scopo di questo post è per riconoscerla, avere il piacere di saperne il nome e basta.
Nel Nord Europa, viste le tante innegabili proprietà, ne è stata selezionata una varietà, coltivata per uso erboristico, dove non sono presenti elementi dannosi all'uomo.
Quando facevo domande imbarazzanti a mia madre chiedendo: - Se si chiama Tussilago e serve per la tosse perché non la prendiamo e la usiamo? - Lei mi rispondeva: - non lo so, ma mi hanno insegnato a non prenderla e se proprio non se può fare a meno usarla per pochissimo tempo.-
Vorrei la macchina del tempo per stare un po' con mia bisnonna e farle tante domande su come e perché lei sapesse il cosa, il quando e il come di tante cose, nel suo limitatissimo mondo senza internet, senza foto, senza libri, sapendo appena scrivere e leggere.
A differenza di mia bisnonna io queste notizie le ho prese leggendo, parlando con uno o con l'altro, magari in tempi quando non sospettavo nemmeno che avrei tenuto un blog, per la curiosità di sapere come mai non la usassimo, quindi non ho documenti sugli studi da citare, ma ricordo e qui ve la riporto come la so.
foto di Wikipedia
Dopo il fiore, nella tarda primavera-estate, le foglie, che ai principianti profani potrebbero ricordare quelle della Malva (qui>>>) in realtà nell'aspetto si differenziano molto, più spesse, con sfumature rossastre nel gambo, con la pagina inferiore coperta di una lanugine biancastra che poi cade, il margine dentato e tutta la pianta poi con un portamento completamente diverso.
Anche queste largamente usate fin dall'antichità, i contadini una volta ne facevano una specie di tabacco da fumare, facendole fermentare, seccare e trinciandole poi.
Le sigarette fatte con le stesse foglie essiccate erano una specie di cura per l'asma.
Il cataplasma, o una garza imbevuta con l'infuso, sembra serva a alleviare la pelle infiammata, con addirittura proprietà anti rughe... mah, chissà, questa la potrei anche provare 😂😂😂
Sono tornata a maggio ed ecco le foglie dove due mesi fa si vedevano spuntare solo i fiori.
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Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
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