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Il Blog di Lella Canepa

Immagine del redattorelellacanepa

TORTELLI DI PATATE CON O SENZA TARTUFO



In un'era della mia vita che non so nemmeno più collocare, talmente tanti anni sono passati, mi sono trovata gomito a gomito con il mio cuoco preferito, colui che mi ha mostrato cosa è la vera cucina e il saper cucinare.

E lo ha fatto come lo fa chi le cose le sa fare davvero, con naturalezza e semplicità, tanto che poi sembrava facile anche a me e mi sentivo una cuoca, perché "Il vero maestro ti mostra la tua grandezza, non la sua".

Ero giovane e tante cose non avevo avuto occasione o anche volutamente non le avevo mai assaggiate, ma quando lui diceva - "Assaggia!" perentoriamente, non restava che mangiare e mai me ne sono pentita, anzi ...

Fra le tante cose i Tortelli di patate al Tartufo.

Già avevo idea che il Tartufo mi facesse schifo, poi riempire dei ravioli con due patate bollite e schiacciate mi sembrava una pessima idea ...

Che vergogna! Niente sapevo di Culurgiones sardi, di Tortelli di patate Parmensi, quelli del Mugello, ecc. ecc.

Ricordo esattamente le parole : - Guarda che le patate sono neutre, puoi metterle con qualsiasi altra cosa e in mezzo a due sfoglie puoi chiudere quello che vuoi -

Superando ogni ritrosia assaggiai e finì che ogni volta che in menù c'erano i Tortelli di patate al Tartufo c'ero anche io.

Li ho rifatti per tanto tempo, ne facevo quantità e li surgelavo per averli pronti da cuocere.

Poi chissà perché, adesso erano davvero anni che non li facevo.

L'altra sera nel supermercato mi trovo davanti in offerta una salsa al tartufi di produzione industriale messa lì come novità. Lo so, non sarà la stessa cosa ma obiettivamente poche volte ho avuto per le mani dei tarturfi, anche se ho partecipato alla cerca e alla raccolta una volta, e comunque vedendola mi sono tornati alla mente i Tortelli di patate, che alla fin fine sono buoni anche con burro e parmigiano, o con un sugo bianco di funghi.


- Ripieno dei tortelli - Patate, uovo, formaggio, sale, pepe -

Per farli molto semplicemente si prepara il ripieno facendo bollire 500gr di patate, meglio intere con la buccia, perché assorbano meno acqua possibile.

Ho usato ovviamente le mie, Monna Lisa, ancora buonissime, e proprio perché dell'anno scorso con pochissime acqua.

Si passano con lo schiacciapatate o con il passaverdura, si aggiunge un uovo intero, 100 gr. circa di parmigiano reggiano per ottenere un ripieno sostenuto.

Aggiustare il sale, poco pepe.


impasto di uova e farina

Preparare un impasto con

200 gr. di farina 00 + 200 gr. di semola di grano duro

2 o 3 uova

Tirare a mano o con la macchina una sfoglia sottile e distribuire sopra metà il ripieno a mucchietti regolari. Coprire con l'altra metà e tagliare i tortelli.

Forma e misura, per me, sono a piacere.





Bollire in abbondante acqua salata pochi minuti.

Servirli dopo averli conditi con burro e parmigiano, se si vuole qualche foglia di salvia.

Se invece si vuol fare qualcosa di più elegante spadellare dei funghi freschi, meglio porcini, in olio e burro.

Aggiungere un poco di brodo vegetale e quel tanto di panna per avere una salsa cremosa.

Shhhh! non ditelo a nessuno ma alla fine l'ho comperata la tal salsa al tartufo, per una volta ... non era nemmeno male, l'1 per cento di tartufo nero, insomma s'è mangiata.

Ma non poteva finire così

Memore delle parole dettemi anni fa, con un avanzo di pasta e ripieno ho lì per lì messo insieme i Tortelli di patate Mozzarella-Origano-Pomodoro.

In ogni mucchietto di ripieno di patate ho infilato un pezzetto di mozzarella e spolverizzato con origano passato in un colino finissimo.

Chiusi e cotti in acqua bollente, conditi con pomodorini appena saltati in padella con un filo d'olio e poco aglio, e qui mi sarei sentita proprio di mettere del cacioricotta, ad avercelo ...












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Lella

 

Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.


Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.


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