DELL'INTRECCIAR DI CESTI ... DELL'IMPAGLIAR DI SEDIE
Da sempre mi sono interessata a questo tipo di manualità, ma non sono molti anni che sono riuscita in un vero approccio di intreccio cestini o impagliatura sedie.
Poi la mia strada si è incrociata con Rossana Sciascia dell'Agriturismo Ca'Marcantonio che con semplicità mi ha fatto tornare a casa con il mio primo tentativo di cestino, da lei ho conosciuto Claudio Mariani e tutto è diventato ancora più chiaro, e in seguito Fortunato Caruso e altri.
Scoprire poi che per tutto o quasi, cestini, sedie, fabbricare funi ci sia ancora una volta la presenza costante e indispensabile delle erbe fa si che in questi tempi conoscerle e provarle sia stato sempre più pressante.
Avrei voluto fare e forse un giorno ci riuscirò, un post più dettagliato con più informazioni, ma in questo periodo si concentrano molte cose, dalla raccolta del prebuggiun a quella delle erbe da intrecciare, alle prime semine e io ho davvero, purtroppo, una vita sola e le giornate troppo corte per fare tutto quello che vorrei.
Così ho deciso per queste brevi note per un'informazione di base.
Come succede con le erbe commestibili, che sono molte di più di quelle tossiche o velenose, l'uomo ha provato ad intrecciare di tutto con risultati diversi, e sono sempre le più comuni quelle più usate.
La prima volta che ho incontrato Rossana stava intrecciando foglie di canna comune, secche e poi inumidite, per rifare una sedia.
Arundo donax è il nome botanico di questa semplice canna che possiamo trovare tutti lungo qualsiasi argine di fiume o palude o dove il terreno è semplicemente umido e alla quale dedicherò prossimamente un post visti i suoi numerosi utilizzi.
Le foglie lunghe raccolte a inizio estate, essiccate all'ombra e poi reidratate e mantenute umide mentre si lavorano permettono di ottenere dei buoni sedili.
Questo non è l'unico uso della canna comune, è una specie officinale, ha proprietà curative, con le dovute attenzioni per la presenza di un alcaloide che agisce nei confronti di febbre, raffreddori e altri malanni invernali.
Gli Egizi usavano le foglie per fasciare i morti.
È largamente usata per fare graticci, le arelle, per sostegno alle piante negli orti, bastoni, e strumenti musicali.
Si stanno studiando le possibilità di produrre biomassa con questa pianta, da molti invece considerata ormai un'infestante.
C'è da dire anche che non va confusa con il bambù come molti pensano, con il quale condivide solo la famiglia botanica.
Un'altra pianta usata per impagliatura delle sedie e ancora più resistente sono alcune del genere Carex, devo ancora studiare un po' prima di poter dedicare un post, visto che ne ho trovato nelle zone umide dei boschi qui intorno e vicino al fiume, e ho riconosciuto uguale a quella che ho usato con Fortunato lo scorso settembre per impagliare la mia sedia.
A guardarmi sembro brava, ma è tutto merito del maestro, la strada per imparare è ancora lunga e spero di poter avere ancora altre esperienze con Rossana e Fortunato.
Fra le erbe di palude adatte c'è anche la Tifa della quale avevo già parlato qui>>> La Tifa
I SALICI
Ma se di intrecci si parla non si può dimenticare le tante qualità di Salice che da sempre vengono impiegate per costruire ceste, cavagni, borse, arredi ecc. e aver conosciuto prima Rossana che me ne ha insegnato con semplicità i rudimenti e poi poter anche solo ammirare Claudio mentre con passione e una precisione non umana incrocia, accavalla, tira, spinge flessuosi rami per far uscire dalle sue mani incredibili manufatti è per davvero una fortuna.
Claudio non compera nulla, tutto il materiale che usa è preso in natura, negli ultimi anni per averne a sufficienza ha impiantato nei propri terreni un saliceto, con molte varietà dei salici che usa, semplicemente con delle talee e la sua generosità innata lo ha portato a insegnarci anche questo, e giusto questo è il momento migliore.
Questa la borsa che ha fatto per me l'anno scorso prendendo spunto da una vecchia sporta per la spesa usata dagli anni 30-40 in poi e che solo lui poteva rifarmi identica.
Al momento mi accontento di raccogliere lungo il fiume, a fine inverno, così come mi hanno insegnato loro, i giovani rami lunghi sottili e flessibili, prima che escano i nuovi germogli, e adesso con questa luna nuova è già quasi tardi e così sono andata ieri.
I giovani rami, se non sono usati subito, da secchi devono essere lasciati a bagno per farli tornare flessibili prima di usarli.
Sulle varietà di salice Salix purpurea, Salix alba, ecc. è necessario davvero parlarne in un altro post dedicato, anche per le innegabili proprietà che sono derivate da queste piante.
Per chi ancora non lo sapesse proprio da una varietà di salice fu isolato l'acido acetilsalicilicilico e poi riprodotto sinteticamente con il nome di Aspirina, visto che da millenni gli uomini usavano la corteccia del salice o pure le foglie di mirto per curare dolori e febbri
Intanto se qualcuno vuole provare può passeggiare lungo un qualsiasi corso d'acqua e approfittare di quello che trova.
I miei sono solo piccoli tentativi ma mi rendono così felice di esserci riuscita.
Sulle erbe da intreccio, per esempio su quello di fare funi con le erbe, o sulla lavorazione dei giovani polloni di castagno ridotti a strisce sottili per la lavorazione delle corbe, c'è ancora molto da dire ma piano piano ci riuscirò, conosco persone che intrecciano qualsiasi essenza vegetale sia duttile e flessibile, anche se sta sparendo questa arte.
Ho scritto adesso questo post perché domenica 27 non potrò essere presente a una delle riunioni annuali di intreccio che fa Rossana nel suo agriturismo visti i miei impegni con le erbe, spero di riuscire il prossimo.
Il suo casale è completamente immerso nei boschi in Alta Val di Vara, a pochi km da Sestri Levante e dalle Cinque Terre, e da Varese Ligure e Rossana non si ferma all'intrecciare, ma fila la lana, lavora l'argilla, coltiva la terra, scrive libri ... e tutto condivide con piacere con chi lo desidera.
Potete contattarla al suo Agriturismo Ca' di Marcantonio per vedere e comperare i suoi manufatti, per chiederle dei corsi, per farvi impagliare le sedie, per filare la lana e molto altro.
Alberto Anzi e Rossana Sciascia
Loc. Marcantonio - Fraz. Chiama
19010 Maissana - La Spezia
P.IVA 01225020112
Tel. Fax. 0039 0187 845 720
Cell. 0039 329 392 4199
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Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>
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