IL GRUGNIN 🌿🌿🌿
Con l'alternarsi di pioggia e sole primaverile tra le prime erbe spontanee selvatiche commestibile pronte a crescere c'è quella del Grugnin Pursin.
Nome quanto mai bizzarro, a guardare le tenere rosette verde smeraldo di questa pianta, che non ricordano affatto il grugnetto di un maiale.
Invece anche il suo nome scientifico vuol dire più o meno la stessa cosa:
Hypochaeris radicata, da khóiros , maiale, porco, che ne mangia la radice.
E questo in effetti è, appetita da maiali e cinghiali che grufolano per trovarla, e infatti è conosciuta anche come ingrassaporci.
Anche in Francia la Costolina è cercata come erbaggio con il nome di “Salade de porc”.
In competizione con loro ci sono io, che la cerco per unirla alle altre erbe del Prebuggiun (qui>>>). Vedete qui sotto l'intenso lavoro dei cinghiali.
In realtà, è una delle selvatiche commestibili che sta bene anche da sola, è poco amara, fornisce un buon volume una volta cotta, e questi requisiti la rendono preziosa nei misti, per contrastare l'amaro di quasi tutte le altre erbe spontanee e per avere una certa consistenza oltre a un gradevole gusto.
La sua radice si può usare tostata come quella della cicoria e del tarassaco in un misto succedaneo del caffè.
Il decotto di foglie e radice fornisce un buon depurativo dalle proprietà, pare, antidiabetiche.
Per il riconoscimento c'è da dire che alcune sue caratteristiche peculiari la rendono fra quelle facilmente identificabili.
Le sue foglie pelosette, di un bel verde smeraldo brillante, carnose, formano una rosetta rasente il terreno, completamente piatta, e infatti è conosciuta anche come piattello.
Sono attraversate nel centro da una nervatura evidente che appena raccolte si inarca come una costola, e per questo un altro nome volgare è quello di costolina, costola d'asino.
Nel momento della raccolta con il taglio o la rottura delle foglie secerne un lattice biancastro che immediatamente si ossida e diventa ocra scuro, e non solo non è dannoso ma sembra sia proprio questo che ha proprietà digestive.
Ne esiste un tipo simile con le foglie meno pelose ma la sostanza non cambia, uno o l'altra hanno le stesse proprietà.
Come dicevo è fra le prime a crescere, nei campi ai margini dei boschi nella terra più povera, ma passato il periodo della fioritura e della fienagione, a fine estate le prime piogge autunnali la fanno riaffiorare per un secondo raccolto.
Il suo fiore è una margherita gialla su uno stelo lungo legnoso al centro della rosetta.
Ritornando agli usi culinari, oltre a condire in insalata le tenere foglioline centrali in un misto, il meglio è bollita e usata nei ripieni, specie dei Pansoti (qui>>>) dove potete usarla egregiamente da sola.
Nelle frittate, nei polpettoni, nelle minestre, ridotta in crema e in qualsiasi posto dove usereste spinaci o bietole ma con una resa e un gusto che ve la farà amare.
Se poi hai delle amiche che agli incontri sbagliano la prospettiva delle foto! 😂😂
Condividi il post! e poi torna, troverai esperienze interessanti.
Se vuoi, puoi iscriverti alla news letter cliccando qui>> per non perderti nessun articolo.
Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un Manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>
Tutti gli usi alimurgici o farmaceutici indicati sono a mero scopo informativo, frutto di esperienza personale, declino ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.