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Il Blog di Lella Canepa

IL RAPERONZOLO -🌱🌱🌱


Presto presto che altrimenti non le troviamo più... le radici di Raperonzolo!

Una delle erbe più buone che conosco, la radice dolce e la sua foglia fanno parte della composizione del Mio Prebuggiun(qui>>>) quello che vado mostrando agli incontri dell'Associazione Erbando (qui>>>)

Il Raperonzolo o raponzolo (Campanula rapunculus L.) è un poco più difficile da riconoscere delle altre mostrate fino ad ora.

Le foglie sono ovali, lisce, oblunghe di un bel verde, quasi lucide.

Bisogna armarsi di pazienza e provare ogni volta che si pensa di averlo trovato ad estrarre la piantina, scavando intorno con la punta del coltello, per scoprire se sotto c'è la radice, bianca, carnosa, questa sì differente dalle radici di altre piante e riconoscibile, come una piccola rapa, dalla quale prende appunto il nome. A volte la radice è piccola, anche biforcata, ma sempre con il suo colore bianco quasi trasparente.


È dall'autunno che si deve cogliere fino a inizio primavera, cioè quando la radice si ingrossa e prima che escano i fiori che assorbiranno tutti i nutrienti, lasciando la radice dura e legnosa.

Ed è proprio grazie ai fiori che si può effettuare il riconoscimento sicuro, sono ovunque nelle campagne, in grandi quantità, visibilissimi, graziosi con i loro steli di campanelle azzurro-lilla. Non resta che ricordarsi dove si sono visti durante l'estate per tornare a raccogliere più tardi la rosetta basale con la radice, che spunta dopo le prime piogge d'autunno.

In quanto ai metodi per cucinarlo, radice e foglia, si può spaziare dal cotto al crudo.

Ottimo nelle misticanze in insalata, e qui si possono usare anche solo i fiori azzurri durante l'estate, ottimo bollito, solo o insieme alle altre.

Nel Prebuggiun è la nota dolce che non deve mancare per bilanciare l'amaro di altre.

È una radice ricca di inulina, come il topinambur e la cicoria e questo basterebbe per farne una pianta preziosa.

Dovendo, nota dolente, raccoglierne anche la radice, conviene, oltre ad una raccolta oculate, seminarli quando e dove è possibile.

I semi si trovano facilmente, se non nel garden più vicino, su internet.

Per il Raperonzolo, non ci si accontenta di una leggenda, ma si arriva addirittura alla fiaba.

Chi non conosce Raperonzolo e la sua prigionia nella torre?

Talmente buoni i raperonzoli in insalata che sua mamma, incinta di lei, si nutriva solo di quelli e avendone gran voglia, ne fece fare incetta dal marito persino nel giardino della maga.

Questa, sorpresolo sul fatto, volle in cambio delle piante raccolte, la bambina appena nata, e le diede il nome di Raperonzolo, tenendola poi confinata in una torre altissima irraggiungibile, perché diventata una incantevole giovane dai lunghi capelli di oro filato.

Sarò stato l'effetto dei raperonzoli mangiati dalla madre? Chi può dirlo?

Di certo è che sono proprio questi, quelli che vi invito a trovare.

"Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli."

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Lella

 

Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un Manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.


Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.


Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>

 

Tutti gli usi alimurgici o farmaceutici indicati sono a mero scopo informativo, frutto di esperienza personale, declino ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.

 

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