LE RADÌCCE di Chiavari
Nel lungo inverno, sono meno le verdure fresche di cui si può godere.
Oltre le zucche, i cavoli, i carciofi e poco altro, qui nel Tigullio abbiamo le Radici di Chiavari, da noi chiamate abitualmente Radìcce.
È uno dei cinque ortaggi appartenenti al marchio Antichi Ortaggi del Tigullio
Non ha nulla a che vedere con altri ortaggi da radice tipo rapa o barbabietola o pastinaca, è semplice Cichorium intybus, in una varietà selezionata più per le sue radici che per le sue foglie.
Si differenzia da altre radici in commercio, non di Chiavari, per la forma conica di notevoli dimensioni e il colore bianco.
La differenza non è solo nella forma, ma è anche nell'effetto sull'intestino.
Difficilmente quella originale di Chiavari vi darà fastidio, pur mantenendo le sue proprietà e il gusto amarognolo, proprio delle radici di Cicoria, in questa varietà è piacevole.
E' una verdura altamente depurativa, tanto che nella tradizione genovese viene annoverata come piatto delle feste natalizie, contorno povero che disintossica dai bagordi dei pranzi, aiuta a smaltire i grassi che inevitabilmente in quei giorni si ingeriscono.
Non si devono confondere le Radicce con la Scorzonera,(qui>>>) altra prelibatezza ligure, anch'essa radice buona da mangiare, ma che non è una cicoria, con sapore dolce e dimensione inferiore.
Pur appartenendo alla stessa famiglia sono due generi completamente diversi.
E' un piatto povero, di facile esecuzione ma salutare.
Un tempo le donne avevano il compito di fregarle fino a farle venire belle bianche, ora con un comune pelapatate tolgo la parte superficiale.
Lavo bene e taglio in due o tre pezzi.
Ho anche pelato e tagliato qualche patata morbida e, come dice la regola, metto sul fuoco in una pentola di acqua fredda.
Non sapete la regola delle verdure?
"tutto quello che cresce sotto la terra, acqua fredda, tutto quello che cresce sopra la terra, acqua calda" 😜
Incoperchio e faccio cuocere una quindicina di minuti - venti da quando bolle, e comunque controllo ogni tanto con una forchetta.
Il piatto è pronto, resta da condirlo con buon olio ligure nuovo, una goccia di aceto o limone, se piace e sale.
L' intestino ne beneficerà, ringraziando.
"E sêuxoe son comme e radicce: un pö ciù ò un pö mêno, amâe o son tutte."
Le suocere son come le radici: un po' più o un meno sono amare tutte
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Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
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