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Il Blog di Lella Canepa

Immagine del redattorelellacanepa

SUOR CORAGGIO, la suora dagli speroni dalla FONTANABUONA all'AMERICA


In occasione della manifestazione EXPO FONTANABUONA 2018, alla quale inaugurazione ho partecipato ieri, dedico un post ad una donna forte che in quella valle nacque.

A Cicagna, in Val Fontanabuona, qui dietro ai miei monti, c’è una piazza intitolata al suo nome, in libreria potete trovare due libri che parlano di lei ...... oggi la mia donna speciale è Rosa Maria Segale.

Nel 1854 a 4 anni emigrò con la famiglia, appunto da Cicagna e arrivò a Cincinnati nell’Ohio.

A sedici anni consacrò la sua vita a Dio e divenne Suor Blandina. Dal carattere vivace, indomito, certamente si può dire che non ebbe paura di nulla.

A 22 anni fu inviata a Trinidad, sperduta cittadina dell’ Ovest, dove allora non arrivava ancora la ferrovia e che raggiunse in diligenza con un viaggio più che periglioso per una suora e sola per giunta.

Lì con una volontà e una solerzia che tutti avrebbero imparato a conoscere ben presto, avrebbe voluto fondare una nuova scuola pubblica, ed entrò burrascosamente in rapporti con le personalità della cittadina, che al contrario non ne sentivano l’urgenza.

Così un giorno salì sul tetto della piccola scuola esistente e con un piccone cominciò a distruggerne il tetto, allo sceriffo accorso dichiarò: "In ogni ora, dentro tutti i saloons di questa città, si spende più denaro di quanto non costerebbe una grande scuola, il che vuol dire che questa città non ha bisogno di scuole!”.

Due mesi dopo Trinidad ebbe un nuovo e grande edificio scolastico...

Si fece promotrice dell'abolizione del linciaggio, salvando anche degli innocenti, frapponendosi fra loro e la folla recitando i dieci comandamenti.

Strinse grande amicizia con il capo indiano Rafael della tribù degli Utes e, nonostante questi avesse dissotterrato l’ascia di guerra e combattesse giornalmente contro la popolazione, riuscì a farlo uscire dalla città miracolosamente illeso quando questi venne ad accompagnare un giovane indiano moribondo; lei così raccontava a chi le chiedesse perché:

- Prima della rivolta il giovane indiano era stato mio scolaro. Un uomo tranquillo e gentile. “Sei stata tu a battezzarlo – mi ha detto il capo-tribù – Lui dice che non vuole morire come un cane. Tu sai che i bianchi ci chiamano cani”. Il mio allievo è morto in pace e suo padre ha potuto ugualmente lasciare la città, indisturbato. A questo ho provveduto io”- da quel giorno lei fu soprannominata Suor Coraggio.

Ebbe occasione di conoscere Billy The Kid, già bandito famoso, unica ad avvicinarsi alla baracca fuori città dove un compagno della banda ferito stava per morire, salvò lui e i quattro medici che si rifiutavano di curarlo.

Trasferitasi a Santa Fè con la stessa tenacia si apprestò alla costruzione dell’ospedale raccogliendo offerte da chiunque attraversasse quei sperduti territori.

Accettò anche un lavoro manuale presso un impresa di pompe funebri, ma non solo riuscì a costruirlo ma ebbe anche la soddisfazione di vedere le stanze dell’ospedale rischiarate dalla prime illuminazioni a gas.

Rincontrò e confortò nuovamente Billy the kid nella prigione dalla quale poi lui riuscì a fuggire.

Ritenendo terminata la sua missione lì, si trasferì ad Albuquerque e fu proprio durante il viaggio verso la nuova destinazione che tra i banditi avvicinatisi per rapinare la diligenza riconobbe Billy The Kid il quale riconosciutala a sua volta si allontanò senza colpo ferire.

Fu tra le prime donne a prendere la patente

Anche negli ultimi anni, la tempra della donna di frontiera non l’ abbandonò.

A Albuquerque pensava necessaria una scuola superiore femminile, senza lasciarsi minimamente scoraggiare dalle difficoltà e dai rifiuti, andò di casa in casa ad elemosinare, disegnò ella stessa il progetto, iniziò i lavori con le proprie mani e sei mesi dopo sorgeva la “St. Vincent’s Academy”, costruita da una donna e da un indiano Navaho di nome Jose Apodaca.

Tale scuola esiste ancora ora nello stesso edificio.

Morì nel 1941 a Cincinnati all'età di novantuno anni, dopo che aveva dedicato le sue ultime forze agli immigrati italiani che arrivavano in America in cerca di un futuro migliore.

Nel 1932 fu pubblicato per la prima volta un suo diario epistolare della sua vita,

"At the End of the Santa Fe Trail" tratto dalle lettere che lei scriveva alla sorella Giustina.


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Lella

 

Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.


Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.


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