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Il Blog di Lella Canepa

IL CASTAGNO Albero Sovrano 👑: non si butta via niente, tantomeno le foglie.

Terra difficile quella degli Appennini Liguri, a fasce strette, piccole, terrazzate, dove non si butta via niente di quello che riesce a crescerci e, dove fino ad una certa altitudine, regna sovrano il Castagno.

Contrariamente a quello che si crede, il castagno è stato trapiantato, a formare veri e propri frutteti che hanno sfamato e scaldato queste popolazioni generando per loro un vero indotto commerciale, prima non c'era nemmeno quello, .

Infatti del castagno si usa tutto.

La legna per scaldarsi, anche se non è tra le più pregiate, il frutto per alimentarsi, la corteccia e il resto nell'industria del tannino, usato nelle concerie, il legno ancora per pavimentazioni o mobili, il bosco stesso di castagno perché lì nascono ottimi funghi porcini...

Ma questo post è dedicato alle foglie, ebbene sì si usano anche quelle.

Tralasciando l'uso nelle stalle (alla pulizia del bosco le foglie venivano raccolte e tenute in capanne per essere portate alla bisogna nelle stalle per strame alle mucche), venivano altresì raccolte per essere usate in cucina; sì proprio in cucina! ma come?

Come teglia!... tutto ciò che era cotto sul fuoco di pietra, sotto la campana di ghisa che fungeva da forno, veniva sistemato su uno strato di foglie di castagno che proteggeva e permetteva una cottura idonea della pietanza esattamente come una teglia, regalando anche profumo e un po' di gusto.




Ovviamente a fine cottura si toglievano le foglie bruciacchiate che non venivano mangiate (anche se ne veniva un pezzetto in bocca era lo stesso...); alle foglie viene attribuita una blanda attività sedativa della tosse.

Torniamo alle foglie: raccolte tutto l'anno verdi per essere usate subito, raccolte per tradizione dopo San Lorenzo (10 Agosto) per essere seccate e usate tutto l'inverno.



Con la luna vecchia (luna calante), quindi di agosto e settembre, raccolte per essere conservate, vengono riunite in "fascetti" e unite in una collana per esser messe a seccare ed usate durante l'inverno e la primavera quando le foglie non ci sono.


Quando non se ne trova di fresche si prende un mazzetto o due, a seconda della necessità, e si mettono a bagno in acqua tiepida per il tempo necessario perché si ammorbidiscano e possano essere usate come fresche



sia sotto torte e pane cotti nel testo sia come indispensabili nei testetti di terracotta per i Castagnacci (qui>>>)


Niente impedisce che vengano usate anche nel forno di casa sistemate nella teglia, per dare un tocco di rustico e di antico, come carta forno della nonna 😜


 

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Lella


 

Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un Manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.


Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.


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