top of page

Il Blog di Lella Canepa

LA BORRAGINE - 🌿 e borâxe ...

... l'acqua corre alla borrana ...

Oggi tocca alla Borragine, Borago officinalis L..

Nella cucina ligure è una delle più conosciute e usate.

Pianta rustica, resistente in inverno fino a sparire solo con il freddo intenso, preferisce terreni sabbiosi umidi, infestante negli orti concimati,



le foglie sull'ovale, pelose, dall'odore che ricorda il cetriolo, con nervature evidenti la fanno riconoscere abbastanza facilmente,


Il fiore azzurino violetto, anch'esso riconoscibile, sui fusti ramosi dai riflessi rossi.



Qualcuno pensa che possa essere confusa con la Mandragora, tossica, non credo ci sia pericolo nelle mie zone, perché non ho mai saputo la pericolosa Mandragora si trovi al nord, e poi questa mi risulta abbia le foglie glabre, di odore sgradevole oltre a non avere fusto, ma solo la rosetta basale.

Qui sotto a sinistra la Mandragora, a destra la Boraggine.


Mandragora Borragine

 

Mille e più leggende antiche circondano la Borragine ma da tutti è riconosciuta come l'erba che dona allegria, gioia, forse anche coraggio.

Con queste premesse se ne adornavano le feste di matrimonio, la si consumava nel vino prima delle battaglie.

Io mi limito a metterla, poca, nel ripieno dei Ravioli(qui>>>) mai da sola, sempre, insieme a tutte le altre che compongono il Prebuggiun (vedi qui>>>).

Non ne faccio un uso continuo e importante perché pare che non sia erba completamente innocua come tante altre.

Contiene sicuramente alcaloidi particolari con attività tossiche per il fegato, addirittura favoriscono il cancro al fegato.

Queste sostanze diventano pericolose solo con un uso prolungato, per mesi e con quantitativi importanti, il problema è che ogni fegato è diverso e nessuno può dire quanta ne faccia male.

Quando agli incontri di Prebuggiun dico questa cosa, un coro di proteste si alza e rischio il linciaggio, perchè in Liguria non si tocca il basilico e la Borragine!

Ricordo però che i nostri vecchi mangiavano sì i ravioli con sola Borragine nel ripieno, ma li mangiavano tre, quattro volte l'anno solamente e, di certo, non avevano i nostri fegati che già sopportano tanto, fra inquinamento e medicinali. Insomma, non è un'erba da farsi la tisana tutti i giorni, nonostante le sue proprietà depurative, antinfiammatorie e sudorifere.

Il Ministero della salute con un decreto ha stabilito che fiore, foglia e pianta erbacea con fiori sono da considerare degli estratti vegetali non ammessi negli integratori alimentari.

L'olio, invece, ricavato dai semi, perde la tossicità e viene usato per curare gli sbalzi ormonali, la pressione del sangue e problemi della pelle.

Questo non mi impedisce comunque di divertirmi a mettere i fiori per colorare le insalate o un risotto primaverile, sempre con la dovuta parsimonia, a mettere le corolle nei cubetti di ghiaccio per abbellire le bevande estive e, se proprio non ho altro, due foglie nella minestra la aggiungo e, nel fritto misto di primavera, qualche frittella di fiori non posso fare a meno di metterle.

Per le frittelle una delle pastelle più veloci è quella con farina autolievitante, acqua frizzante e albume d'uovo montato a neve.

Immergo le cimette fiorite e friggo in abbondante olio.




Ma stasera un risottino borraggine e zafferano me lo voglio fare:

metto cipolla e una pianta di borragine tagliate grossolanamente a rosolare in olio



Unisco il riso e faccio tostare.

Aggiungo a poco a poco brodo vegetale bollente (acqua calda e il mio dado (vedi qui>>>)


Aggiungo anche una bustina di zafferano, porto a cottura e finisco con burro e parmigiano.

Ricordo la regola aurea di Paracelso:

Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto


"La Boraggine può dire, ed è la verità, allevio il cuore, genero l'allegria"

Condividi il post! e poi torna, troverai esperienze interessanti.


Se vuoi, puoi iscriverti alla news letter cliccando qui>> per non perderti nessun articolo.


Lella

 

Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.


Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.


Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>

 

Tutti gli usi alimurgici o farmaceutici indicati sono a mero scopo informativo, frutto di esperienza personale, declino ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.

 

6.212 visualizzazioni0 commenti
Post in primo piano
L'erbando del giorno
Categorie
Archivio
Seguimi
  • Facebook Social Icon

Iscriviti alla nostra mailing list

Non perdere mai un aggiornamento

Post consigliati
bottom of page